pagina_morvillo - ETUTORWEB

Vai ai contenuti
“L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. …” Liliana Segre
27 Gennaio 2021 – Giornata della Memoria nella 5C SBP


 
 
Ieri abbiamo visto un’intervista di Liliana Segre dove parlava della Seconda Guerra Mondiale. Liliana Segre ha raccontato di aver vissuto a tredici anni la guerra, nel campo di concentramento di Auschwitz. L’intervista parlava, soprattutto, dell’indifferenza che faceva male più di tutto. A quel tempo a nessuno importava di quello che succedeva lì dentro. Dell’indifferenza penso sia una cosa molto brutta, sentirsi diverso dagli altri ed essere escluso. Quell’intervista può insegnare molte cose cose a tante persone: vivere la vita al meglio e quanto sia importante un solo secondo della propria vita. Ogni volta che facciamo un’azione sbagliata, che può rovinarci la vita, dovremmo pensare a tutte quelle persone rinchiuse ad Auschwitz o negli altri campi di concentramento e di quanto loro avessero voluto solo continuare la loro vita, non volevano nient’altro. Penso che vivere un’esperienza del genere, come quella che ha vissuto Liliana, sia la cosa più brutta che esista. Una persona è fortunata se è felice e ha speranza, può vivere una vita piena e non solo con beni materiali.
(Federico Abbate)
 
--------------------------
 
 
Sono Liliana Segre e oggi vi racconterò la mia esperienza ad Auschwitz. Un giorno i nazisti presero me e mio padre, portandoci su un treno. Nel buio del nostro vagone, la destinazione era sconosciuta. Quando arrivammo, ci misero in fila e ci portarono in questo corridoio all’aperto. Le persone ancora in grado di lavorare potevano passare, invece anziani, bambini e disabili venivano portati nelle camere a gas. A morire. Lì ad Auschwitz potevi solo lavorare e se non facevi quello che dicevano morivi. Nel 1945 i russi e gli americani arrivarono e i tedeschi per non lasciare prove fecero esplodere tutte le strutture.
Io sono sopravvissuta, ma mio padre non ce l’ha fatta.
Ora ai ragazzi racconto la mia storia.
(Ilyasse Fathan)
 
--------------------------------------
 
 
Nella Seconda Guerra Mondiale il mio bisnonno non era andato ad Auschwitz perché non era nei due terzi d’Italia conquistati, ma era povero. Se tu avevi una gallina era già tanto e in pochissimi le avevano. Era buono avere una gallina per due motivi:
1. ti dava le uova, così potevi cucinare una frittata;
2. te la potevi cucinare.
Il mio bisnonno era fortunato perché ce l’aveva.
Un giorno dei crucchi (così chiamavano i tedeschi) gliela portarono via. Poi un crucco afferrò la mamma per portarla via, ma il mio bisnonno lo picchiò e scapparono.
Hitler o Mussolini, non mi ricordo, emanarono un nuovo ordine: “ogni volta che un italiano uccide un tedesco, dieci italiani vengono uccisi”. Vi chiederete: “Ma cosa centra con la storia del bisnonno?”, invece centra! Una volta (mancava poco e finiva la guerra), un casino di tedeschi morirono e così gli italiani uccisi non erano dieci, ma così tanti che il mio bisnonno non lo sapeva neanche lui quanti erano. Il mio bisnonno era tra di loro. Li misero spalle al muro, il mio bisnonno aveva paura, ma non poteva fare niente. Poi arrivarono gli americani e uccisero i tedeschi. Il mio bisnonno e l’altra gente erano salvi.
Per Hitler eravamo tutti diversi, ma non è vero, siamo tutti uguali. Invece di fare la guerra avremmo dovuto pensare: “ Tu, che hai fatto scoppiare la guerra! A te non interessa nulla? Pensa prima di farla!”
(Gabriele Tolentino)
 
 
---------------------------------------------
 
Ieri, il 27 gennaio 2021, io e la mia classe abbiamo visto un video di Liliana Segre  dove ha  raccontato come ha vissuto la Seconda Guerra mondiale. Ha detto che e’ stata deportata ad Auschwitz  e ha spiegato che l’indifferenza  eè peggio delle botte e la vita  è la cosa più preziosa. Sempre ella ha spiegato che è stata trasportata in un vagone merci  che portava ad Auschwitz e che li trattavano come degli animali.
Io ho avuto il mio bisnonno  paterno Antonio che ha combattuto la guerra in Africa e poi è stato  fatto prigioniero. So dai racconti di famiglia che è stato picchiato e lasciato senza cibo, infatti, quando riuscì a tornare a casa pesava solo 35 chili. Purtoppo non l’ho mai conosciuto perché è morto nel 1997.
Il mio bisnonno materno Vittorio,  invece, ha vissuto in prima persona i bombardamenti su Roma abitando nel quartiere di San Lorenzo. So che prendevano il cibo alla borsa nera e che alle 18 dovevano stare tutti a casa e anche al buio perché c’era il coprifuoco. Purtroppo non ho potuto conoscere neanche lui perché è morto quando avevo tre mesi.
Io sono contento che non ho vissuto questa esperienza e spero di non viverla mai. Sono  triste per tutte le persone e bambini morte, ma allo stesso tempo felice per tutte le persone sopravvissute che per me sono degli eroi.
(Matteo Nocelli)
 
                                                                                                                            ---------------------------------------------------
 
Liliana Segre è una donna italiana   di novant'anni, senatrice a vita.
E' ebrea.
Ora voi  direte:"E' un  problema?".
Ovviamente  no, ma quando lei aveva tredici  anni  molta  gente  non  la  pensava  così.
Queste  persone si chiamavano  nazisti.
Adesso  direte:"Che  avevano  i  nazisti  contro  gli  ebrei?".
Il problema era questo: i nazisti  perseguitavano  gli  ebrei  per  il  solo  fatto  che  esistevano.
Gli  ebrei  erano  costretti  a nascondersi, fuggire, nascondersi  per  poi  fuggire ancora.
Quando  non  riuscivano  a  salvarsi  venivano  messi  in un  vagone  del treno  e  poi portati  in  campi  di  
concentramento .
Il  campo di  concentramento  dove fu portata la Segre si  trovava  in Polonia e si  chiamava  Auschwitz.
Il 27 Gennaio 1945   i  russi  ne aprirono  le  porte liberando  molti  ebrei.
L' intervista a Liliana Segre mi ha  molto colpito.
Parlava dell' indifferenza dei  nazisti, nel  far finta  che gli  ebrei  non esistessero e la speranza degli  ebrei di  potersi  
salvare  e tornare a vivere.
Molte  tracce  della  guerra  sono  arrivate  fino  a noi.
La mia  bisnonna,  per esempio.
Ormai  è  morta, ma quando  era piccola andava  a  letto  vestita, per poter fuggire ai  bombardamenti.
Per lei la libertà aveva il sapore del burro di  arachidi perchè, a guerra finita, andava dalle  ragazze più grandi e loro le  
davano  il  burro di arachidi che i soldati americani portavano in regalo. Quando lo mangiava, anche da vecchietta, le
sorridevano gli occhi.
PER QUESTO IO NON DIMENTICO.
( Alice Quinzi)
CI SIAMO ANCHE NOI ...
quelli della REDAZIONE JUNIOR della scuola primaria di Via S.B. Platani!


 
Finalmente la redazione Junior della scuola Primaria del nostro Istituto Comprensivo si è ultimata con altri valenti e volenterosi neo Redattori.
 
Ecco la loro presentazione...
 
Salve mi chiamo Gabriel Modelli e faccio parte della classe 5A e della redazione della scuola di via San Biagio Platani 2020/2021, ho 10 anni e mi piace leggere.
 
Ciao, mi chiamo Sofia Pedicelli, ho 10 anni e mi piace molto l’astronomia. Frequento la classe 5B e faccio parte del giornalino della scuola di via San Biagio Platani 2020/2021.
 
Io sono Axel Scipioni, ho 10 anni, vado nella scuola Francesca Morvillo di via San Biagio Platani, sono nella classe 5B, come materia mi piace grammatica, ma non italiano. Faccio parte del giornalino scolastico 2020/2021.
 
Mi chiamo Sara e faccio parte del giornalino della scuola San Biagio Platani 2020/2021, la mia classe è la 5C. Mi piace molto scrivere testi e riassunti, sono molto felice di partecipare alla redazione.
 
Mi chiamo Alice Quinzi ho 10 anni e mezzo frequento la classe 5C, mi piace la lettura, la lotta libera, il disegno e la scienza. Anche se vorrei essere una scienziata o una stilista il giornalismo mi piace e mi piace conoscere cose nuove.
 
Io sono Emma Quinzi, faccio parte della classe 5D di via San Biagio Platani e della redazione 2020/2021. Sono molto emozionata per questa attività che faremo e sono molto felice di farvi conoscere meglio la vostra scuola.
 
Ciao, io sono Noemi Caccia, faccio parte della classe 5D e della redazione dell’istituto Francesca Morvillo di via San Biagio Platani. Mi piace molto leggere e scrivere temi e storie lunghe e piene di dettagli, sono molto felice di poter partecipare in questo giornalino scolastico.
 
Vi auguriamo una buona lettura e vi aspettiamo al  nostro prossimo articolo!
LA GIORNATA MONDIALE DELLA NEVE  
de “La Redazione Jr” scuola primaria plesso Via Siculiana
 

 

LA GIORNATA MONDIALE DELLA NEVE  de “La Redazione Jr” scuola primaria plesso Via Siculiana
Cari lettori conoscete la giornata della neve ?
Noi della redazione pensiamo di no , quindi abbiamo deciso di parlarvene.
La ricorrenza si festeggia la terza domenica di Gennaio e quest’ anno è avvenuta il 17.
L’istituzione ufficiale della ricorrenza è avvenuta nel 2012 ed è patrocinata dalla Federazione Internazionale Dello Sci per celebrare la neve, gli ambienti innevati e avvicinare i ragazzi e le famiglie agli sport invernali.
Infatti si trova all’interno della campagna “Portiamo i bambini sulla neve” iniziata dalla Federazione nel 2012.
I principi guida della manifestazione sono: ESPLORARE-ESALTARSI-ESPERIENZA.
Così ogni anno, in questa giornata, in tutte le località montane si organizzano moltissimi eventi.
Quest’anno però la pandemia ha reso questa giornata un po’ meno speciale; infatti le varie restrizioni hanno tenuti chi gli impianti sciistici oltre ad alberghi e ristoranti che forse riapriranno a fine mese.
Il Covid però non può farci piacere meno la neve e noi, per dimostrarvelo, abbiamo fatto un sondaggio ed intervistato una classe della nostra scuola, la IVC oggi con 17 alunni presenti. Abbiamo chiesto loro se piacesse la neve oppure no. Tutti all’unanimità hanno risposto affermativamente alzando la mano.
Queste sono alcune delle loro risposte…
Daria:- Mi piace la neve perché posso fare i pupazzi e giocarci con la mia sorellina
Alessandro:- Mi piace la neve perché posso mangiarla e giocarci a palle
Gabriele:- Mi piace la neve perché è buona da mangiare ed è morbida per stendercisi sopra e fare, magari , l’angelo.
La maestra Lucia ha raccontato che quando era piccola i suoi nonni ci mettevano sopra il vin cotto e la mangiavano proprio come se fosse un dolce di Natale.
Il desiderio di tutti i compagni di quarta è che nevichi a Roma un po’ più spesso, perché l’ultima volta erano proprio piccoli.
Ma cosa è questa neve che piace proprio a tutti?
In natura a neve è acqua ghiacciata cristallina, cioè composta da una moltitudine di minuscoli cristalli di ghiaccio aggregati tra loro in modo casuale e, avendo una struttura molecolare aperta, è soffice. I fiocchi di neve infatti sono di tantissimi tipi, uno più spettacolare dell’altro se guardati al microscopio.
Inoltre noi della Redazione abbiamo scoperto che esiste una vera e propria disciplina di studi che se ne occupa, chiamata Nivologia.
A questo punto, come farVi vedere la bellezza dei fiocchi di neve?
Semplice! Con qualche foglio di carta ed un paio di forbici realizzeremo per Voi questa magia  (suggerimento : guardate l’immagine dell’articolo)
Alla prossima!!!
BUONE FESTE DALLA REDAZIONE JR
A scuola oggi è stato l’ultimo giorno di didattica e finalmente ci attendono le tanto desiderate vacanze natalizie.
In occasione delle festività ormai alle porte, noi giovani redattori della Redazione Jr del plesso di Via Siculiana abbiamo pensato di mandare a tutti i lettori del nostro giornalino “La Voce della Scuola” i nostri auguri, in un modo un po’ originale, colorato, vivace e simpatico come noi, inventando un acrostico tutto per voi….
BELLE                                                            FESTOSE
 U NICHE                                                      E NTUSIASTE
O RIGINALI                                                S UPER
NATALIZIE                                                T RANDY
 E  UFORICHE                                                E MOZIONI
PER TUTTI VOI!!
RIAPRE LA REDAZIONE Junior !



 
 
 

 
Oggi, giovedì 17 dicembre, siamo felici di annunciarvi la riapertura della Redazione Junior del plesso di via Siculiana del Giornalino online "La voce della scuola"
 
Chi siamo?
 
Noi siamo sei ragazzi delle scoppiettanti classi quinte dell'I.C. "Francesca Morvillo" e permetteteci di presentarci: il silenzioso Valerio, Anna la vivacetta, la sensibile Alice, amica di quella del paese delle meraviglie perché sta sempre con la testa tra le nuvole, lo sportivissimo Francesco, ancora non Totti, Serena, luminosa come un cielo azzurro ed infine Giada, l'artista, che ama vivere tra i colori.
 
Eccoci qui, siamo proprio noi  i nuovissimi , ma in gamba, vostri neo- redattori junior del Giornalino.
 
Ci sentiamo molto orgogliosi, onorati ed  elettrizzati ad essere stati scelti per quest' avventura come rappresentanti degli studenti della primaria della nostra scuola, ma anche un pochino agitati e preoccupati dei vostri giudizi.
 
Promettiamo di mettercela proprio tutta per scrivere degli articoli che possano intrattenervi ed informarvi,  sempre, però, con un pizzico di allegria e simpatia...
 
...speriamo di farcela!!!
 
A questo punto non ci rimane che salutarVi  e... al prossimo articolo, non mancate!!!
 
 
La Redazione Jr.
LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE CON DISABILITA'... UN VERO INCANTESIMO!
di Mirko C, scuola primaria plesso Via Siculiana, classe 3B



In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, che viene celebrata il 3 dicembre, l’insegnante di sostegno  Angelina e l’OEPA Alice  hanno realizzato, insieme al piccolo Mirko.della classe III B, plesso di via Siculiana, un cartellone per illustrare la bellissima storia di sua creazione. L’insegnante Mariagrazia ha avuto l’idea di condividere sul nostro giornalino scolastico un lavoro così particolare e significativo per promuovere e sensibilizzare i lettori sul tema della disabilità, valorizzando l'encomiabile  l'impegno del nostro piccolo "eroe"
M.C. ha iniziato col costruire con materiale didattico  di  uso comune (carta, colla e forbici ) i tre personaggi della sua storia,  che sono il drago, l’unicorno e la fatina che
rispettivamente rappresentano M.C., Alice e la maestra Angela. Dopo ha creato la trama in cui, il drago e l’ unicorno erano stati colpiti da un incantesimo di magia nera e solo la fatina” ciocciottella” avrebbe potuto spezzarlo, con la sua bacchetta magica, facendoli ritornare  esseri umani. In realtà la fatina non li trasforma  in umani, invece insegna loro ad accettarsi così come sono, perché sono unici e speciali.
L’insegnamento è quello di trasformare lo sguardo con cui guardiamo una persona più che la persona che guardiamo. Chi è “diversamente abile” non è diverso da chiunque altro di noi. E’ diverso come è diverso ciascuno di noi. Quando saremo in tanti ad avere trasformato lo sguardo sugli “altri” e su di noi, potremmo essere finalmente una società più giusta, più equa, più inclusiva, a partire dal mondo della scuola, passando per quello del lavoro con dei diritti sociali e civili veramente compresi, accettati e rispettati.
Il finale della storia è stato ispirato dal pensiero di M. che ha espresso a voce, sulla maestra Angela, protagonista della storia con il  personaggio della fatina cicciottella, che è bella ed unica così com’è e non ha bisogno di ritornare magra altrimenti non sarebbe più la stessa e magari non si riconoscerebbe più.
Citando Alberto Latorre "l’essere diversi è forse la sola che ci rende uguali agli altri"
La nostra piccola grande Noemi durante il lockdown #andràtuttobene si è cimentata
nella scrittura di un bellissimo libro che è stato stampato presso L’Istituto del Nastro Azzurro
In grande esclusiva la nostra scrittrice l'ha voluto condividere con tutti i lettori de "La voce della scuola"




UNA VACANZA SPAZIALE di Noemi Caccia
 
 
1
L’IDEA

Sara, una bambina di sei anni, si stava annoiando perché i
genitori non avevano ancora deciso dove trascorrere le
vacanze estive, per passare il tempo prese un libro,
sfogliando le pagine vide un’illustrazione che rappresentava
un razzo rosso, blu, arancione e giallo nello spazio. In quel
momento a Sara venne un’idea, corse subito a proporla ai
suoi fratelli maggiori, Michele di otto anni e Damiano di
dieci, che l’approvarono con entusiasmo. Lei con un sorriso
stampato in faccia corse dai genitori e disse – mamma,
papà, io Michele e Damiano abbiamo pensato ad un posto dove
 
potremmo andare questa estate per le vacanze - la
 
mamma e il papà avevano un’espressione dubbiosa, poi
Sara riprese a parlare – lo SPAZIO! – I genitori erano molto
sorpresi e Sara molto speranzosa, ma alla fine accettarono
la sua idea, Sara felicissima diede un bacio sulla guancia alla
mamma e al papà, poi corse dai fratelli per dare la buona
notizia.
 
 
2
DAL NONNO

Il giorno seguente, l’allegra famigliola partì in macchina,
dopo poco si ritrovarono in delle stradine di campagna,
Sara che conosceva bene quei posti, chiese alla mamma –
mamma come mai stiamo andando dal nonno Filippo? – La
mamma rispose – beh sai, il nonno da giovane era un
astronauta. – – Wow – dissero i bambini guardandosi tra
loro. Una volta arrivati Damiano, Michele e Sara scesero
subito dall’automobile ed andarono correndo incontro al
nonno per abbracciarlo – ciao piccoli, come mai da queste
parti? Oggi non aspettavo visite. –
 
– Ciao nonno! – Salutò Sara – siamo venuti da te perché per
queste vacanze estive vorremo andare….nello SPAZIO! –
Dissero in coro i bambini, poi riprese a parlare Sara – la
mamma ci ha detto che da giovane eri un astronauta.
Quindi pensavamo che avresti potuto accompagnarci tu in
questa vacanza-avventura! - – E’ vero. – Rispose il nonno,
poi ci fu un attimo di pausa che a Damiano, Michele e Sara
parve un eternità – e va bene- disse il nonno – evviva!!!!-
dissero i bambini abbracciandolo – però…… – – peròcosa? –
chiese Sara – dobbiamo prima andare a comprare il
necessario, c’è un negozio qui vicino che vende quello che
serve, volete venire con me? - SIIIIIIIIII!!!!!!!!!- risposero in
coro. In un batter d’occhio erano tutti in macchina, dopo
un’oretta tornarono con sei tute spaziali e un razzo rosso,
 
blu, arancione e giallo proprio come quello dell’illustrazione
del libro di Sara. Quando furono tutti pronti per partire,
entrarono nel il razzo-astronave, ed il nonno premetteil
pulsante per il conto alla rovescia – 10, 9,8……3,2,1. Si
parte! - disse la mamma – questa si che sarà una vacanza
spaziale- aggiunse Sara guardando fuori dal finestrino.
 
 
3
MARTE

- Finalmente in vacanza – sospirò Damiano – la prima tappa
è Marte- avvertì il nonno. Appena atterrati sul pianeta la
prima ad uscire fu’ Sara – questo pianeta è: grande, rosso,
pieno di dossi e crateri. Sembra proprio il deserto
australiano! – disse ridendo. Una volta usciti tutti dal razzo
fecero un giro per curiosare un po’e ad un certo punto
Michele indicò una sagoma che si avvicinava lentamente. I
bambini erano spaventati, ma quando si avvicinò un po’ di
più Sara sospirò – ma…è una scimmia! –di scatto si avvicinò
anche lei – la chiamerò Bongo – rivolgendosi ai genitori.
Dopo un po’ anche i fratelli andarono a giocare con loro e
immediatamente chiesero – possiamo portarla con noi? Vi
prego. –
La mamma e il papà si guardarono dubbiosi ma alla fine
accettarono.
 
Così il viaggio continuò con un persona in più, anzi un
animale!
 
 
4
GIOVE

- Prossima tappa Giove! – disse ridendo il nonno mentre
guardava i nipotini giocare con la scimmietta. Dopo un po’
di tempo arrivarono a destinazione, molto eccitati uscirono
tutti dal razzo, i bambini e il loro nuovo amichetto saltavano
felici mentre i genitori e il nonno li osservavano divertiti
informandoli che Giove è il pianeta più grande del nostro
sistema solare. I bambini avevano scoperto che nello spazio
si salta molto più in alto che sulla Terra, perciò Sara chiese
al nonno il perché, e lui gli rispose – Beh, si salta molto in
alto perché su molti pianeti la gravità è minore rispetto alla
Terra. – Sara e i suoi fratelli che avevano ascoltato con
attenzione decisero di fare una gara a chi faceva il salto più
alto. Il primo a partire fu Damiano poi Michele seguito da
Sara ed infine Bongo che fece un salto così alto che non
 
riuscì più a scendere, i bambini erano disperati, andarono
immediatamente dagli adulti per raccontare il brutto
accaduto. Corsero quindi tutti nel razzo e velocemente
iniziarono le ricerche del loro povero amico.
 
 
5
 
L’ALIENO

- Speriamo che Bongo sia riuscito a fermarsi sul pianeta più
vicino, ovvero Saturno il pianeta con gli anelli – disse il papà
rivolgendosi ai bambini ormai stanchi per la lunga giornata,
ma senza l’intenzione di voler chiudere occhio per la
preoccupazione.
Dopo molto tempo la famiglia arrivò su Saturno. I bambini
scesero subito dall’astronave chiamando disperatamente
Bongo – Eccolo! - disse Damiano indicando la scimmia.
La famiglia tirò un sospiro di sollievo, poi Sara aguzzando
meglio la vista vide un’altra creatura molto pelosa
avvicinarsi conBongo. Presequindi il suo libro e lesse ad alta
voce per informare la famiglia - questa creatura è un alieno
e vive su una cometa chiamata freezer, probabilmente si è
perso. - Bongo e l’alieno si girarono di scatto, poi l’alieno
cominciò a parlare - ciao terrestri, io sono Jimbo e provengo
dalla cometa Freezer, mi sono perso e non riesco più a
ritrovare la strada per tornare a casa, mi potete aiutare? -
Sara si fece avanti - ciao Jimbo, io sono Sara, loro i miei
fratelli più grandi Damiano e Michele e loro i miei genitori
con mio nonno, siamo partiti dal pianeta Terra per fare una
vacanza nello spazio, certo che possiamo aiutarti a ritrovare
la tua casa! Dovremmo però capire quando la cometa
passerà vicino l’orbita di Saturno. - Poi Jimbo ricominciò a
parlare – la cometa su cui vivo passa in questo sistema
solare ogni mille anni, fortunatamente quest’anno è quello
giusto! Dovremo solo pazientare qualche giorno. Potremo
 
riconoscerla facilmente, è molto luminosa ed ha una lunga
coda argentea.
 
 
6
La cometa Freezer

Dopo qualche giorno tutta la famiglia si svegliò con un gran
lampo di luce – è la cometa! – Annunciò il nonno. - Svelti
salite sul razzo! – Disse la mamma e in un batter d’occhio
furono tutti ai propri posti pronti per partire, dopo qualche
minuto si ritrovarono sulla cometa. Una volta scesi dal razzo
rimasero colpiti dallo splendore di quella cometa, piena di
montagne ghiacciate, così splendenti da sembrare cristalli
giganti, all’improvviso Jimbo cominciò a correre verso un
iglù e ad un tratto tutta la famiglia si ritrovò in un tunnel da
cui pendevano ciondoli di ghiaccio – è bellissimo. – Disse
Sara a bocca aperta.
Dopo qualche istante, si ritrovarono d’avanti un alieno
come Jimbo solo un po’ più grande che cominciò a parlare –
ciao terrestri io sono Alex, la sorella di Jimbo, grazie per
aver riportato il mio fratellino qui. Per ringraziarvi vi offrirò
il pranzo, da mangiare ci sono spaghetti al tartufo di neve,
carne di coniglio delle nevi con i denti a sciabola e come
dolce una granita al limone. – Il papà accettò l’invito e dopo
una bella scorpacciata salutarono i loro amici e
ricominciarono il loro viaggio.
 

7
Autogrill: la Luna

Dopo qualche ora di viaggio cominciò a lampeggiare un
pulsante rosso come il fuoco – nonno che cosa sta
succedendo? – Chiese Sara – stiamo finendo il carburante!
– rispose lui girando il volante del razzo e dirigendolo verso
la luna. - Come mai stiamo andando sulla luna? – Domandò
Michele – andiamo sulla luna perché nello spazio i satelliti
di molti pianeti, sono come autogrill dove puoi fare
benzina, mangiare o andare al bagno. – rispose il nonno
mentre faceva atterrare la navicellasulla superfice lunare.
Indossarono quindi tutti la tuta spaziale e scesero, ed il
nonno cominciò subito a rifornire di carburante il
razzo,mentre la mamma, il papà, Damiano, Michele, Sara e
Bongo andarono a fare merenda nel bar Galassia dove
mangiarono un gelato all’ anguria viola e un succo alla
barbabietola di Plutone. Quando finirono di rifocillarsi,
risalirono sul razzo si allacciarono le cinture e ripartirono
direzione pianeta Terra-casa!
 
8
Si torna a casa!

- Si torna a casa! – Dissero un po' tristi i bambini perché
dovevano lasciare questi magnifici posti, ma felici per aver
fatto una vacanza bellissima.
Una volta tornati a casa si accorsero di un cambiamento,
ovvero che tutte le persone avevano una mascherina in
mano o la indossavano sulla bocca, la mamma curiosa come
tutti di capire cosa stesse succedendo, prese il suo tablet, e
cominciò a cercare notizie in rete – mentre eravamo in
vacanza non ci siamo accorti che siamo rimasti nello spazio
per sei mesi. Sulla terra in questo periodo è comparso un
Coronavirus chiamato COVID-19 che ha fatto rinchiudere le
persone in casa e costrette ad indossare delle mascherine
per evitare contagi, per molto tempo, adesso
fortunatamente si stanno trovando delle medicine per
sconfiggerlo,e tutto pian piano sta tornando alla normalità!
– Concluse la mamma sorridendo.
Il giorno dopo la famigliola tornò a fare ciò che faceva
normalmente, il nonno si mise a leggere il giornale sulla sua
sedia a dondolo, la mamma e il papà andarono a lavoro, i
fratellini tornarono a scuola, Damiano in quarta
elementare, Michele in terza, Sara e Bongo in seconda,
e tutti raccontarono la loro fantastica vacanza spaziale ai
compagni… sempre con la mascherina, e nel rispetto della
distanza, aspettando con pazienza il giorno in cui poter
riabbracciare i loro amici!!!
Fine
 
ANCHE IO VORREI UN GIARDINO SEGRETO
di Alice Migliori  scuola primaria  plesso SBPlatani classe 5A



Se io avessi un giardino segreto, ci andrei tutte le volte che sarei
arrabbiata con qualcuno, perché tutta quella pace mi calmerebbe
tantissimo, e poi stare in un posto che non sia la città, senza tutti quei
rumori fastidiosi, sarebbe bellissimo. Ogni giorno in quel paradiso annuserei
i fiori, giocherei con le farfalle e mi siederei ad ascoltare la pace e il
silenzio; poi coltiverei altri fiori e mi arrampicherei sugli alberi. Poi
cercherei altri posti nascosti nel mio giardino, perché quello sarebbe il mio
giardino segreto e potrei fare tutto quello che voglio: cercare un nuovo
amico (un cane randagio, un gatto, un uccellino oppure un pesciolino), fare
yoga. Nel mio giardino non esisterebbero i problemi come il Covid-19, nel
mio giardino non si metterebbero le mascherine, due nemici possono
diventare buoni amici e soprattutto andrei sempre la mattina presto ad
ammirare l’alba oppure la sera ad ammirare i fantastici tramonti; perché la
natura che ha creato il mio giardino segreto mi ha sempre sorpreso e mi
sorprenderà sempre.
 
"GIGI PROIETTI: il nostro testo descrittivo molto speciale"
Quelli della IV C scuola primaria plesso Via Siculiana




Nelle settimane scorse abbiamo molto sentito parlare in televisione e sui social della morte di Gigi Proietti, una persona dello spettacolo moltoimportante se sulla facciata del Campidoglio per giorni è stata proiettata una sua foto. Noi, curiosi come tutti i bambini, ne abbiamo voluto sapere un po' di più.... così con la maestra, utilizzando la lim e filmati su You tube, abbiamo appreso molte notizie ed è entrato nei nostri cuori. Allora abbiamo pensato di scrivere un testo descrittivo speciale con lui come protagonista e che testo descrittivo sarebbe stato senza un disegno? Abbiamo disegnato un palcoscenico, dove lui ha trascorso chissà quante giornate, un palcoscenico rosso con al centro un  rande baule, dal quale, pop up, lo abbiamo fatto uscire. Il risultato ci ha resi molto soddisfatti. Ah, in questo nostro percorso abbiamo scoltato una canzone in dialetto romanesco, non ci sembrava vero, perchè quando ce ne usciamo noi, la maestra ci dice sempre di parlare bene in taliano, "Te vojo di" che ci è piaciuta moltissimo perchè

"... na' risata aiuta a vivere, non se po' sta tutta la vita a baccajà"
OGGI SCRIVIAMO COME I SUMERI
Quelli della IV C scuola primaria plesso Via Siculiana




 
In questo periodo a scuola stiamo studiando il popolo dei Sumeri, quello che è vissuto nella terra di Sumer, una regione meridionale della Mesopotamia. E' la prima delle civiltà fluviali che conosciamo e ci sta piacendo tantissimoperchè stiamo scoprendo tante cose che non conoscevamo.Abbiamo scoperto, infatti, cosa sia una ziggurat, lo Stendardo di Ur, che è "il primo libro illustrato della storia",i nomi di antichissime divinità, come è stata costruita la prima ruota e i mattoni, ma soprattutto,  la nascita della scrittura.Proprio così, i Sumeri sono gli inventori della scrittura cuneiforme  che effettuavano incidendo con uno stilo  tavolette di argilla. Quindi anche noi, come gli antichi Sumeri,utilizzando l'alfabeto di Ugarit abbiamo inciso i nostri nomi su tavolette di plastilina,pasta di sale, das ... per capirci su quello che avevamo in asa ed è stato divertentissimo! Certo abbiamo avuto un po' di apprensione nel portare i nostri lavoretti a scuola... ma ce l'abbiamo fatta! uardare la foto per credere!!!
 
Prima di salutarVi, messaggio per tutti i ragazzi che leggono il nostro giornalino , vi dobbiamo proprio dire chi dobbiamo ringraziare per aver inventato la scuola?
 

 

STOP AL CORONAVIRUS
Quelli della IV C scuola primaria plesso Via Siculiana




Ciao a tutti gli amici del nostro giornalino scolastico "La voce della scuola"!
Noi della classe IVC con le nostre maestre abbiamo trovato un  modo divertente e simpatico, che ci somiglia anche un po', per imparare bene le regole base per la prevenzione del Covid 19.
Per farlo abbiamo utilizzato "RIDARELLO", l'emoticon che ride con le lacrime, il cui pupazzetto ha fatto insieme a noi la didattica a distanza... ormai a tutti gli effetti il ventunesimo alunno della nostra classe. Con lui ci siamo  ispirati nell'inventare delle piccole rime su: l'uso della mascherina e del gel igienizzante, la distanza da mantenere, come lavarsi accuratamente le mani, cosa fare quando ci scappa uno starnuto ma anche cosa fare quando non ci sentiamo troppo bene e ovviamente l'abbiamo immortalato nei nostri disegni.
Per conoscere le nostre "fatiche" ascoltate la nostra mitica radioweb!!!
Quindi non ci rimane che augurarci e augurare a tutti
STOP AL CORONAVIRUS
 

 

SI RICOMINCIA!!!
de la Redazione



SI RICOMINCIA!!!
L'anno scolastico 2020-2021 è iniziato poco più di un mese fa, tra mille dubbi, preoccupazioni e attese. Tutti noi abbiamo provato emozioni contrastanti: la gioia  e la grande voglia di rivedersi e ricominciare dopo quasi sei mesi di lockdown, curiosità e prudenza verso
le comunicazioni con cui siamo stati bombardati dai vari organi di informazione, ma anche grande incertezza e
preoccupazione per l'andamento della curva epidemiologica in atto.
Questo non è e non sarà un semplice anno scolastico come tutti gli altri, è e sarà un anno unico e imprevedibile  con alcune importantissime  certezze, quali  la collaborazione, la responsabilità , il sacrificio e la professionalità che vede coinvolti proprio tutti: dai  piccoli alunni della scuola dell'infanzia ai grandi della secondaria di primo grado, dai genitori al Dirigente e  ai docenti.
Un anno così particolare non potevamo lasciarlo scorrere così, quindi anche la redazione del nostro giornalino on line "La voce della scuola", affiancata dalla nuovissima "RadioscuolaFM", riapre i battenti.
Allora cosa aspettiamo
Si accedano tablet, pc, monitor e tastiere che.... si ricomincia!


BUONE VACANZE
de la Redazione



L'otto giugno questo stranissimo, unico e speriamo irripetibile anno scolastico è volto al termine anche con la sua didattica a distanza.
Un anno iniziato  a settembre proprio come tutti gli altri , ma che poi non si è rivelato tale.
Un anno scolastico molto impegnativo per i presidi, per lo staff dirigenziale e amministrativo, per i docenti, ma soprattutto per i nostri ragazzi e le loro famiglie.
Un anno in cui si è fatto SCUOLA  comunque e a dispetto di tutto e che ha fatto SCUOLA, facendoci riscoprire valori che la routine dei tempi moderni ci aveva fatto perdere.
Come negli anni precedenti con il nostro giornale abbiamo cercato di tenervi compagnia con gli articoli dei nostri ragazzi e dal 5 marzo, quando la quotidianità scolastica è stata sconvolta, abbiamo voluto esserci ancora di più, per essere proprio "LA VOCE DELLA NOSTRA SCUOLA".
Buone meritate vacanze a tutti in attesa di rincontrarci  a settembre
La Volpe Sphia







La maestra Adelina ci ha parlato della magistrata FRANCESCA  MORVILLO,
uccisa dalla Mafia il 23 Maggio 1992.
Inoltre ci ha fatto vedere il video della volpe Sofia,che ha fatto amicizia con un mafioso, che viveva in una stanza sotto terra,lui era triste ,perchè era da solo e lontano dai suoi figli,trascorreva le sue giornate a contare soldi.La volpe Sofia gli fa molte domande ,e alla fine lo convince a uscire fuori alla luce del sole,ma dopo un pò arriva la Polizia e lo cattura.
 
 
 
.
AUGURI MAMMA!
de i ragazzi della VB, scuola Primaria plesso S.B.Platani.




" La conoscenza è un tesoro, ma la pratica è la sua chiave"(Lao tzu)
Noi bambini della V B  lavorando per interdisciplinarietà tra inglese, italiano e arte, abbiamo messo in pratica le nostre capacità di poeti e artisti, creando delle opere per ringraziare le nostre mamme nel giorno della loro festa.
Dolce ricordo
È difficile ricordare solo un momento
Ne abbiamo vissuti di belli almeno cento
Mi sei sempre vicino e mi conforti
Mi piacciono i tuoi abbracci amorevoli e forti
Ogni volta che ho bisogno
Tu, cara mamma, ci sei ed è un bel sogno
È bello ridere, giocare e scherzare
E soprattutto i dolci preparare e mangiare
In tutto questo tempo senza uscita
Stare a casa insieme è una gioia infinita
Cara mamma è dal profondo del mio cuore
Che ti mando tutto il mio amore.
Flavia

.
LABORATORIO DEL CORPO UMANO  
de  gli alunni della VD  scuola primaria, plesso San Biagio Platani




 
In questo periodo di dad  i ragazzi si sono impegnati con grande entusiasmo e motivazione a realizzare tre laboratori didattici, ricchi di attività pratiche e interessanti esperienze scientifiche. Nel laboratorio "Come simulare il meccanismo della respirazione",  hanno realizzato la cavità toracica, i polmoni e il diaframma con materiali di recupero, per ricreare comprendere il meccanismo della respirazione.
 
Attraverso l’esperimento "La digestione" hanno compreso il viaggio del cibo e cosa accade concretamente ad esso per essere digerito.
 
Infine come continuo dell'attività laboratoriale "Alla scoperta del corpo umano", iniziata in classe, hanno concluso  il coinvolgente viaggio, realizzando il modellino dell’anatomia del corpo umano ciascuno in maniera molto originale
 
LE NOSTRE FIABE
di "Quelli della terza C" scuola primaria plesso "Via Siculiana".




LA PRINCIPESSA E IL MALVAGIO COVID
C’era una volta nel regno arcobaleno una principessa di nome Noemily. Aveva dei lunghissimi capelli oro, gli occhi di colore verde acqua e un sorriso dolcissimo. Era sempre gentile educata, per questo nel regno tutti le volevano bene. Viveva felice con la sua famiglia, in un castello in riva al mare e adorava fare lunghe passeggiate a cavallo sulla spiaggia. Aveva anche tanti amici e  insieme vivevano delle bellissime avventure, giochi, risate eccetera. In questo pacifico regno arrivò un mago cattivo di nome Covid. Aveva la pelle verdastra, lo sguardo serio con Le sopracciglia arcate e  odiava la pace e la serenità. Non sopportava le persone che passeggiavano felici, i bambini che ridevano e  giocavano fuori perciò escogitò un piano malvagio. Dopo giorni e giorni che trafficava nel suo laboratorio, riuscì a creare un virus che avvolse il regno con una nubi grigie che tolsero il sorriso e  la gioia. Nessuno usciva più e perciò la tristezza contagiò tutto il regno. La principessa Noemily era molto più occupata per quello che stava accadendo, perciò di nascosto scesa alla spiaggia, prese una barca e raggiunse l’isola della fata Vaccina e le spiegò cosa stava accadendo nel suo regno. La buona fata lesse un libro magico e  le disse di trovare nel profondo del suo cuore le parole giuste da scrivere nella pagina dei desideri e di pronunciarlo ad alta voce di fronte al maleficio. La principessa ringraziò la  fata Vaccina e tornò al castello. Salì sulla torre più alta e comincia pensare a quali potessero essere le parole più adatte, chiuse gli occhi e pensò alla tua famiglia,  agli amici e a tutte le persone che stavano male. Il suo cuore iniziò a battere forte e le parole si formarono la sua testa. Aprì il libro, scrisse nella  pagina dei desideri la formula magica e la pronunciò ad alta voce:
“Nuvola grigia vattene via
non oscurare la gioia e la allegria
il virus malefico deve sparire
e tutti malati devono guarire
Splende il sole in ogni di cuore
E  regni per sempre pace e amore“
A quelle parole  le nubi scomparvero e  il regno tornò ad essere splendente e gioioso come sempre. La principessa fece catturare il mago Covid e lo fece rinchiudere nella prigione sotterranea.
Nel regno ci fu, infine,  una grande festa in onore della principessa Noemily e da  allora vissero tutti felici e contenti . FINE
Noemi


LA PRINCIPESSA LUCILLA E IL MAGO GEOGRAFONDO
C’era una volta una principessa di nome Lucilla, era molto bella. Era una ragazza molto gentile, buona e molto affettuosa che viveva in un castello molto grande. Lucilla aveva dei bei lunghi capelli biondi, 18 anni, era alta , molto magra e molto intelligente. Un giorno arrivò al castello il mago Geografondo, un mago molto ma molto cattivo e malvagio, che viveva in una capanna e volevo uccidere la principessa. Allora disse ai suoi genitori, re Artù e la regina Penelope che, quando la principessa avrebbe compiuto 19 anni, lui l’avrebbe trasformata in un cavallo e poi l’avrebbe uccisa.
Allora re Artù e la regina Penelope chiesero aiuto ad una fatina molto brava, molto astuta, molto gentile e veloce, che venne subito ad aiutarli, si chiamava Brillerina. Quando giunse il giorno del compleanno della principessa, il mago arrivò per trasformare la  ragazza in un cavallo. Allora arrivò pure la fatina che conosceva già questo cattivone e gli  disse: :- Vattene via!  Il mago decise di non trasformare più la ragazza in un cavallo, ma  la fatina. A questo punto Lucilla arrivò e quando vide Giografondo per lo spavento scappò via. Il mago la insegui, ma all’improvviso arrivò libro magico che poteva camminare parlare. Il libro fece un incantesimo e lo trasformò  in un vermetto strisciante, poi fece un’altra magia e ritrasformò il cavallo nella fatina.
Da quel dì il re, la regina e la principessa  vissero felici e contenti insieme al libro magico e alla fatina Brillerina
Lucilla

 
IL PRINCIPE STATUA E LO GNOMO
C’era una volta un principe di nome Valerio. Lui era alto, magro, con i capelli biondi e gli occhi marroni. Il principe Valerio era anche  molto gentile e molto simpatico. Il suo castello era  grandissimo, molto bello e accogliente, in cima ad una montagna. Il principe Valerio passava le giornate fuori in giardino con i suoi amichetti. Un giorno arrivò al castello un mago che si chiamava Marcus. Il mago Marco  era molto cattivo e gli fece un incantesimo che trasformò il principe in una statua: poteva solo pensare e parlare. Così il cattivo mago Marcus andò a vivere nel bellissimo castello del principe e mise la statua in giardino. Un giorno arrivò uno gnomo con un libro magico che lo liberò con una magia trovata sul libro magico e poi lo regalò al principe.  Il principe tornò nel suo castello per cercare il mago Marcus e dal libro trovò una magia che lo trasformò in una statua di roccia che mise in giardino.
Finalmente tutto tornò come prima e vissero tutti felici e contenti
Valerio

 
NICOLAS L’EROE DELLA FORESTA.
C’era una volta un bel giovanotto  di nome Nicolas. Era un ragazzo molto bravo, alto con i capelli castani, occhi marroni un cuore molto grande. Viveva in una foresta e aveva una casa su un grande albero. In questa foresta purtroppo abitava anche una strega molto cattiva che voleva ogni costo distruggere gli alberi e così gli animali non avevano più una casa. Un giorno dico la Strona ogno e fecero subito amicizia visto che avevano in comune: la strega. Gnomo ragazzo di oggetti: un libro di incantesimi un …
Un giorno  Nicolas incontrò uno strano gnomo, i due  fecero subito amicizia visto che avevano in comune: la strega.  Lo gnomo  diede al ragazzo due oggetti: un libro di incantesimi  e un mantello magico che gli dava l’invisibilità. Così decisero di andare a cercare la strega per fermare le sue cattive azioni. Una volta arrivati al castello della strega, si intrufolarono di nascosto usando il mantello. Arrivarono nella stanza dove si trovava la strega e, usando il libro di incantesimi, ne  fecero  uno, così la strega diventò per sempre una fatina della foresta. Così da quel momento in poi la fatina protesse  la foresta con tutti suoi animali e grazie all’incantesimo divenne molto bella , sposò Nicholas e vissero tutti felici e contenti
Nicolas D.

 
LE AVVENTURE DELLA FATA BAMBINA.
C’era una volta una fata bambina di nome Chloe, era molto gentile, dolce simpatica, ma soprattutto magica perché  una fata le aveva regalato una stella magica che lei teneva il collo come una collana. Viveva in un castello dorato accanto ad un laghetto. Un giorno un mago brutto, gobbo, vecchio e cattivo, che viveva in una grotta del bosco, decise di spiarla per scoprire i suoi poteri. Una notte, mentre Chloe dormiva, il mago entrò nella sua stanza dalla finestra per rapirla. La mattina dopo una fata amica di Chloè andò a chiamarla per giocare e si accorse che il suo lettera vuoto. La cercò per tutto il castello e non trovando la sua amica preso il libro magico di Chloè e andò a cercarla nel bosco. Nel frattempo Chloe si svegliò di soprassalto nella grotta del mago e prima che si svegliasse anche lui scappò. Nella fretta, la sua collana si impigliò  ad un ramo e la stella cadde per terra. Nel frattempo il mago si era svegliato e stava correndo verso la fata bambina, ma trovò la stella  e se la prese. Chloe senza la stella non aveva più poteri e, mentre il mago stava per imprigionarla di nuovo, arrivò alla sua amica fata che nel libro magico trovò un incantesimo per trasformare il mago in  una formica e schiacciarlo.
Chloe riprese la sua stella, ringraziò la sua amica che l’aveva salvato dal mago e vissero tutti felici e contenti Chloe

  
LA FUGA DEL MONDO.
C’era una volta un bambino bellissimo e super muscoloso che si chiamava Gabry detto anche “Braccio di ferro baby” . Viveva in un bel castello maschile. Un giorno Gabriel incontrò una bruttissima e crudele strega di nome, tempo dopo, incontrò lo gnomo di nome Mattia che era talmente intelligente che Gabry l’assunse per fare il suo aiutante. Poi in giro trovò un vecchio mantello, lo mise e così divento invisibile. A questo punto Mattia capì e pensò a un super piano. Accendono le telecamere e videro Crudelia che aveva un  cancella memoria e una pozione. Mattia capì  che quella era la pozione per causare la fine del mondo ma se Gabry la beveva sarebbe praticamente diventato indistruttibile, doveva mettersi il mantello e cancellare la memoria a Crudelia. Allora Gabry andò da Crudelia con il mantello, toccò Crudelia con un dito e lei cadde. Allora le cancellò la memoria facendole bere la pozione.
Vi rendete conto questo bambino ha salvato il mondo ?
Gabriele

 
FIABA SENZA TITOLO
C’era una volta un mago, di nome  FlavioMerlino che viveva in una piccola capanna in un paese chiamato Torre spaccata. Nello stesso paese viveva una strega cattiva chiamata Doyolet.
Era sempre in lotta con il mago perché voleva conquistare il paese. Per fortuna FlavioMerlino  aveva un aiutante chiamato Emanuele S che andava in suo aiuto ogni volta che ne aveva bisogno. Oltre a lui c’era un gufo Bettagir insieme i due davano la forza a FlavioMerlino per sconfiggere i cattivi. Grazie a loro  il mago vinceva sempr, era un grande eroe e e portava la pace nel paese dove tutti vivevano felici e contenti
Flavio

 
LA PRINCIPESSA DARIA E LA STREGA VANITOSA.
C’era una volta una principessa che si chiamava Daria. Aveva i capelli marroni e indossava un abito rosso con fiori bianchi. Abitava in un castello grande di colore rosso e dorato con un giardino pieno di fiori. Alla principessa piaceva tanto ballare. Un giorno era andatai in giardino per annaffiare i fiori, quando da lontano si avvicinò una strega invidiosa per la sua bellezza e le sue ricchezze. La strega aveva gli occhi neri, capelli biondi e indossava un vestito viola. Vedendola da sola in giardin,o la strega cattiva fece un incantesimo per addormentarla. La portò con lei nel bosco dove c’era la tua casetta che era piena di ragnie topi. Quando la principessa Daria si svegliò dall’incantesimo, guardò dalla finestra. Vicino alla casetta uno gnomo raccoglieva la frutta per mangiare. Vedendo la ragazza così triste e spaventata, le regalò un bel mantello rosso. Quando arrivò, la strega vedendo quel  bel mantello indossato dalla principessa, glielo strappò di dosso pensando di diventare bella come lei, senza sapere che quel mantello faceva sparire le persone cattive. Così la strega cattiva sparì per sempre
La principessa Daria aiutata dal suo amico gnomo tornò al castello e visse felice e contenta
Daria

 
LA PRINCIPESSA BELLA
C’era una volta una principessa di nome Bella. Bella non era solo il suo nome perché lei era bella anche fisicamente: di media statura, magra, lunghi capelli ramati, due grandi occhi con ciglia folte folte e labbra più belle e colorate di una rosa. Viveva in un grande castello nella vallata.  Ai piani sottostanti, dove
c’erano le galere , viveva invece un mago brutto e cattivo. Faceva pozioni magiche e velenose che facevano perdere la memoria a tutti, in modo che tutti potessero credere che lui fosse il vero re. Un giorno la principessa vide una luce lampeggiare e incuriosita andò a vedere; notò il mago è nella mente pensò - Ma che cosa sta facendo! Si mise paura e scappò dai suoi genitori e disse: -Madre, padre, sapete che nei piani sottostanti gira il mago cattivo, io l’ho visto mentre faceva le pozioni magiche!?!?i genitori risposero preoccupati di non sapere nulla . Bella decise, allora, di andare a cercare aiuto nella foresta incantata. Mentre camminava nella foresta incontrò tanti personaggi fantastici fino a quando vide uno gnomo piccolo, molto carino e affettuoso che le disse di avere la soluzione giusta per lei:- Prendi questo libro, ogni volta che tu chiederai qualcosa lui ti farà vedere la risposta sottoforma di filmato.
Bella risposte :-Grazie, vuoi venire anche tu con me così chiediamo al  libro come liberarci da quel brutto mago cattivo. Allora il libro magicamente fece vedere le immagini di una chiave sulla testa di un leone nella foresta dannata insieme ad altre bestie,  dicendo: - Dovrai recuperare la chiave esattamente come ti ho fatto vedere sulla testa di un leone, se ne uscirai viva ,torna  al castello,  cerca il forziere davanti la galera, aprilo, il mago verrà risucchiato dentro, poi chiudilo subito e custodisci le chiavi in un posto segretissimo. Bella fece esattamente quello che le aveva detto il libro: aveva paura e allora mandò lo gnomo perché era alto solo 1 cm e sicuramente non lo vedeva nessuno: fu difficile ma riuscirono nell’impresa. Arrivarono al castello e controllarono cosa facesse  il mago e se li vedeva, poi  di corsa presero il forziere s e lo portarono di sopra  non far sentire il rumore del forziere quando si apriva. Finalmente pronta, Bella, con l’aiuto dello gnomo, aprì il forziere eil mago cattivo venne risucchiato dentro.
Bella salvò  il destino di tutto il regno così tutti vissero felici e contenti.
Sofia

 
LA PRINCIPESSA E LA STREGA CATTIVA
C’era una volta una principessa di nome Claudia, che viveva in un castello d’oro, cantando e ballando di qua e di là.
La principessa si divertiva sempre molto, ma un giorno, correndo nel bosco, incontrò una vecchietta che le dette una spilla magica. La principessa per guardare la tv, si punse e si addormentò per tanto tempo finché è una fatina se ne accorse,  entrò nella camera della principessa e la risvegliò con un incantesimo. La principessa le raccontò tutto. La  fatina capì subito che parlava della strega e la portò nel suo  rifugio dove  fece un incantesimo alla strega per lasciare in pace tutti.
Così la principessa organizzò una festa al castello e vissero tutti felici e contenti .
Giorgia

  
SENZA TITOLO
C’era una volta una principessa di nome Stella. Viveva in un castello con la mamma e il papà. Le piaceva molto giocare con i coniglietti che vivevano nella foresta.
Un bel giorno non vedendoli arrivare, decise di incamminarsi nella foresta per cercarli. Cammina cammina arrivò in una casina, proprio quella della strega cattiva, che si chiamava Lucrezia.  La strega aveva cattura i coniglietti per fare le magie e trasformarli in altre cose. Stella vedendo i coniglietti in gabbia diventò triste. In quel momento passò di lì una fatina. Vedendola triste le chiese il perché piangeva e la bambina le risposte che era triste perché la strega aveva catturato i suoi amici coniglietti. Allora la fatina le disse che se riusciva ad oltrepassare il fiume in piena ed entra nella grotta per prendere il mantello magico poteva liberare i suoi amici . Così si mise in cammino. Attraversò il fiume, entrò nella grotta, prese il mantello e tornò dai coniglietti con il mantello invisibile. Entrò nella casa della vecchia strega senza essere vista e liberò i coniglietti così tornarono tutti insieme al castello e continuare a giocare insieme felici e contenti
Vittoria

 
IL MANTELLO MAGICO
C’era una volta molti anni fa in una città che si chiamava Marinella , un principe di nome Osvaldo che viveva in un castello reale con i suoi genitori. Lui era alto, con i capelli gialli e aveva gli occhi azzurri. Era un principe coraggioso e generoso e amava giocare a calcio con i suoi amici. Un giorno nel bosco incantato arrivò un mago. Il mago si diresse al castello del principe perché voleva uccidere i suoi genitori . Mentre il principe corse per salvare i genitori, incontrò uno gnomo di nome Dolly che gli disse: -Questo mantello ti servirà per il duello, solo così potrai sconfiggere il grande mago cattivo.
Il principe lo ringraziò, indossò il mantello che lo trasformò in un mago. Arrivò al castello e vide il mago e lo sfidò in un duello di magia. Indossando il mantello magico vinse il duello finalmente erano tutti liberi ,felici e contenti.
Nicolas G.

 
I DUE FRATELLI E L’INCANTESIMO MAGICO.
Tanto tempo fa in un castello ai margini di un paese vivevano due fratelli rimasti orfani da piccoli. Nico, che era il fratello maggiore, si prendeva cura di sua sorella Asia. Erano due bambini davvero bellissimi, buoni sempre pronti ad aiutare la gente del paese. Una mattina Nico andò in una foresta per procurarsi della legna quando incontrò una fanciulla bellissima. Nico rimase incantato da quella fanciulla graziosa, dai modi gentili e, così, l’indomani la invito al castello per la colazione e per farle conoscere sua sorella. Appena entrò la bella fanciulla si trasformò in una bruttissima strega che gelosa della bellezza di Asia voleva impossessarsi del suo aspetto. Così chiuse Nico in una torre buia e addormentò Asia rubandole l’aspetto. Nico piangeva e si disperava perché era stato proprio lui a portarla al castello. Passarono i giorni quando la mattina Nico sei svegliò e accanto a lui c’era uno gnomo piccino piccino che lo rassicurò e gli disse che l’avrebbe aiutato. Così gli diede un libro magico dove c’era scritto un incantesimo per liberare sua sorella. Lo gnomo andò dalla strega e mentre dormiva le rubo le chiavi della torre così lo libero Nico si precipitò nella stanza e con l’ incantesimo fece scomparire per sempre la strega cattiva.
I due bambini si abbracciarono forte e tornarono insieme felici e contenti
Nico

 
IL MAGHETTO SUPERPOTENTE
C’era una volta un maghetto di nome Ema che aveva otto anni e viveva una foresta solo soletto. Fisicamente era forte, muscoloso, intelligente, furbo ma anche gentile e generoso. Ema era in grado di fare qualsiasi incantesimo del mondo, quindi era invidiato dagli altri maghi anche dai più vecchi. Un giorno proprio un vecchio mago di città, cattivo e terrorizzante, voleva rubare la potente bacchette di Ema pensando che gli incantesimi del maghetto fossero merito solo della sua bacchetta. In realtà le magie erano il risultato della bravura del maghetto. Questo vecchio mago si chiamava Nasty e indossava un cappello a punta e aveva capelli e barba blu. Andò a casa di Ema e mentre ancora dormiva, flik rubò la bacchetta che era conservata in un baule chiuso a chiave, sotto il letto. Quando Ema si svegliò, volendo  andare a fare a fare qualche incantesimo, prese il baule e lo apri, ma non trovò la tua bacchetta. Disperato si diresse correndo verso gli alberi della foresta, inciampò su una radice di una quercia, cadde. Sul tronco della quercia c’era una porticina. Ad un certo punto sentì una vocina: era di uno gnomo piccolo piccolo. Lo gnomo gli chiesi perché era disperato, Emma gli rispose: -Ho perso la mia bacchetta magica! Tu come ti chiami?  - Io sono Reflus, lo gnomo porta fortuna, esprimi un desiderio e lo sentirò”. Ema ringrazio Reflus per la sua generosità e desiderò di avere il grande libro magico dei maghi che conteneva le formule magiche più potenti. In pochi secondi comparve ai suoi  piedi li vecchio librone verde grande grande. Ema lesse una parolina magica per invocare la sua bacchetta e subito comparve il vecchio mago Nasty, perfido e arrabbiato. In mano teneva la bacchetta del maghetto e gli disse: - Se rivuoi la tua bacchetta, dovrai batterti in un duello di magia. Ema aveva il libro, quindi non si preoccupò e accettò la sfida. Dopo tanti minuti di battaglia il maghetto trasformò il vecchio Nasty in una statua di pietra e si riprese la sua bacchetta.
Da quel giorno Emma divenne il mago più potente del mondo visse felice contento nella sua foresta
Emanuele

 
IL MANTELLO MAGICO
C’era una volta in un bosco una casetta dove viveva una famiglia di gnomi. Negli ultimi giorni la loro bambina Maria era molto preoccupata perché nel paese regnava una strega malvagia. Maria suggerì ai genitori di cucire un mantello che brillava come le stelle del cielo da regalare alla regina che era molto vanitosa. Poi Maria chiese aiuto alla fata dei boschi che donò al mantello un potere magico capace di far diventare buono chiunque l’avesse indossato. La mattina seguente Maria portò il mantello nel giardino del castello dove la regina passeggiava dopo colazione. La regina appena vide il mantello, lo indossò e diventò subito buono.
Da allora  la gente di quel regno visse felice e contenta perché la regina era diventato buona verso il suo popolo
Maria

 
LA PRINCIPESSA ANGELICA E GLI SCOIATTOLI.
C’era una volta una principessa di nome Angelica dai lunghi capelli biondi e dagli occhi azzurri. La principessa era molto buona e disponibile, infatti  aiutava sempre le persone bisognose. Viveva in castello bellissimo che si trovava in cima ad una montagna. Un giorno la principessa, mentre faceva una passeggiata, incontrò una giovane strega che  aveva tanti capelli neri e stropicciati , gli occhi verdi grandi e la sua corporatura era abbastanza robusta. La strega viveva nella foresta sotto la montagna, in una casetta brutta e molto vecchia. Quella strega era molto cattiva, infatti quando qualcuno passava dalle sue parti, lei s’infuriava e  poi con una magia li trasformava in scoiattoli. La principessa odiava  quella brutta Strega, perché faceva del male alle persone.
Una mattina suonò al castello una fatina, era bellissima, alta con i capelli rossi, lunghi e ricci, gli occhi neri e nasino all’insù. Portava con sé un piccolo libro vecchio. La principessa le chiese come mai era andata da lei, e la fatina le rispose che sentiva dentro di sé che la principessa aveva bisogno di un aiuto. Il libro che portava la fatina era magico. La principessa le disse:- Sono contenta che sei qui con me, perché ne ho tanto bisogno. Devo riuscire a sconfiggere una strega che fa del male alle persone. La fatina le rispose: -Bene sono qui per questo, domani mattina all’alba andiamo da questa brutta strega.
La mattina dopo si presentarono la fatine la principessa davanti la casa della strega, la fecero uscire e la fatina con il suo libro magico fece una magia, così tolse  i poteri malvagi della Strega e ritrasformarono gli scoiattoli in persone. La principessa e la fatina erano felici e soddisfatte perché  non c’era più nessuno che poteva fare del male. La principessa ringrazio tanto la fatina e da quel momento vissero tutti felici e contenti
Angelica

 
RAFFI DEI CAPELLI ARCOBALENO.
C’era una volta una contadina che si chiamava Raffaella, ma tutti la chiamavano Raffy. Era di statura media, avevi capelli castani e occhi brillanti. Era una grande lavoratrice, si svegliava presto per portare da mangiare agli animali, curare l’orto, poi rientrare in casa per aiutare la mamma. La casa dove viveva si trovava ai piedi  di una collina, non nel centro del paese, per questo Raffaella stava spesso sola. Un giorno mentre partiva per lavare i panni, incontrò una ragazza di nome Sabrina. Non l’ aveva mai vista, era alta bionda è bella… iniziarono a parlare e diventarono amiche. Tutti giorni si incontravano per andare al fiume, un giorno al ritorno Sabrina invitò l’amica a prendere un tèe Raffaela contenta accettò. La casa di Sabrina era vicino ad un fitto bosco, era un castello!. Appena entrati ci fu un forte vento, quando la nube svanì, Raffaella si accorse che il castello era una vecchia casa e vide una vecchietta malvestita. Impaurita cercò aiuto da Sabrina mal e rispose la vecchietta: - Io sono Sabrina, da oggi starai  con me per farmi la serva! Raffaella pianse per molti giorni e pensava ai suoi genitori che la stavano cercando. Un giorno, mentre Raffaella puliva i vetri, sentì qualcuno che la chiamava in  giardino ma non vide nessuno. La vocina che sentiva le disse di guardare meglio, così Raffaela vide una follettina che si chiamava Chiara. Era piccolina, ricciolina, biricchina e Raffaell si confidò con lei. La follettina  Chiara promise di aiutarla e le disse:-Vai nella camera della vecchietta, prendi il libro turchese e quando lo aprirai apparirà un arcobaleno,  lo devi attraversare e ti porterà dei tuoi genitori. Stai attenta non farti vedere dalla vecchietta e fai in fretta perché l’arcobaleno svanirà presto! Così fece Raffaella, aprì il  libro e subito apparve l’arcobaleno. Mentre lo attraversava i suoi capelli si tinsero dei colori dell’arcobaleno!
Alla fine dell’arcobaleno c’era la sua casetta con i suoi genitori  che la stavo aspettando con ansia. L’arcobaleno svanì  e con lui anche la vecchietta con la sua casa.
Raffaella tornò a fare la vita di prima ma con un’amichetta follettina. Da allora fu chiamata Raffy dai capelli arcobaleno e vissero tutti felici e contenti .
Chiara

 
IL MAGICO REGNO
C’era volta una bambina di nome Manila. Aveva  gli occhi grandi e marroni, i capelli lunghi e marroni ed era allegra e gioiosa e le piaceva curare gli animali. Viveva in una piccola  grotta nel bosco e lì vicino c’era ruscello che portava ad  una bellissima cascata azzurra. Un giorno la bambina ricevete  da un folletto di nome Snack un biglietto con scritto: “ sei stata scelta per diventare la principessa del bosco”. Un giorno mentre Manila dava da mangiare a due piccoli scoiattoli, una strega  le venne  a fare visita, ma Manila non  sapeva chi era, quindi le chiese :- Che sei? Lei le risposte: -Sono la principessa del bosco!
La piccola Manila disse: -Ma non ero io la principessa? gridò alla strega mentre se ne andava.  Il giorno dopo tornò il folletto Snack e disse a Manila:- Stai tranquilla, non aver paura, tornerai tu la nostra principessa. Devi solo trovare la gemma del bosco.
Allora la principessa e il folletto si misero in cammino lungo il ruscello e proprio in fondo alla cascata videro qualcosa luccicare, così costruirono una zattera e andarono giù per la cascata. Ma lì trovarono la strega che stava prendendo la gemma. La principessa riuscì a fare tre salti, prese la gemma e sopra c’era un messaggio con scritto “Chi la troverà verrà portata in un posto speciale solamente se accanto avrà un folletto“. Lei si girò e appena lo guardò negli occhi venne trasportata in un magnifico castello. Al castello tutti iniziano a gridare: -La principessa del bosco ha ritrovato la gemma del re. Appena la principessa la diede al re, iniziò a trasformarsi con un bellissimo vestito elegante una corona scintillante, mentre  la strega si trasformò in una capra.
Da quel giorno nel bosco vissero tutti felici e contenti.
Manila


IL RE E L’UNICORNO MAGICO.
C’era una volta un re di nome Malik che viveva in un castello che era completamente circondato da una montagna. Per entrare nel castello bisognava attraversare una cascata passando di lato, lungo un sentiero stretto che conduceva nel suo giardino. In questo giardino c’erano moltissimi fiori colorati, farfalle, elfi unicorni. Tra questi unicorni ce n’era uno molto importante con il corno dorato che aveva il potere di curare le piante e le persone. Il re Malick, che era buono  utilizzava l’unicorno per riportare le piante in vita e curare le malattie e le ferite delle persone del suo regno. Vicino a questo regno meraviglioso c’era un cartello in cui viveva una strega anziana che voleva rubare l’unicorno durato per far morire tutte le piante e rendere il regno senza colori. Così un giorno la strega disse a una sua seguace di andare con le sue truppe a combattere l’unicorno. Partirono subito per andare al castello e di nascosto catturarono l’unicorno. Quando il re Malik si accorse che l’unicorno era sparito insieme al suo fidato elfo si diressero seguendo le sue tracce e arrivarono nella foresta e quando intravidero le truppe e il loro unicorno, prepararono una trappola. Legarono un filo tra gli alberi e con l’aiuto del libro magico lanciarono un incantesimo chiunque avrebbe attraversato quei due alberi legate da quel filo si sarebbe trasformato in sabbia. Così il re e l’elfo cercarono di attirare l’attenzione delle truppe che si misero a seguirli per ucciderli, ma poco prima di arrivare alla trappola cambiarono direzione. Le truppe con la strega e la sua seguace attraversarono i due alberi legati e, in men che non si dica, si trasformarono tutti in sabbia.
Il re Malik e il suo elfo vittoriosi diedero una gran festa e finalmente vissero tutti più felici e contenti.
Malik

 
RACCONTO SENZA TITOLO
C’era una volta un bambino che voleva fare il veterinario, ma era ancora piccolo e doveva ancora studiare.
Insieme a suo fratello Mattia andava sempre in giro per il mondo con il jett privato del soccorso animali.
Un giorno mentre  vedevano la tv, arrivò una telefonata urgente :-C’è bisogno di voi due, c’è un elefante che sta male.
Immediatamente i due soccorritori presero le attrezzature e partirono con il jet privato. Mentre stavano sorvolando i cieli dell’Africa, stavano atterrando nella savana, la gente del luogo era contenta di vederli:- Sta qua! L’elefante sta male, ha la febbre!!!.
Finito di curare l’elefante, facendo festa, la gente del posto e i due fratelli si salutarono.
I soccorritori  ripresero la propria attrezzatura e ritornarono sul jet, decollarono per ritornare a casa e per raccontare la loro avventura
Alessandro


RESTANDO A CASA…
di Alessandro Balsamà cl. III A ( I.C. F.MORVILLO plesso via Siculiana)


In questi giorni a casa, mi sento sia annoiato a morte che divertito come non mai.
Annoiato perché: non esco, non ho più giochi nuovi sulla switch e non vedo più i miei amici.
Mi diverto perché: sto facendo un film, creo nuovi giochi e termini, faccio fumetti , gioco con il mio amico a quattro zampe Otto e tra i vari compiti mi diverto a risolvere gli “ stuzzica…Menti “ che mi dà la maestra, provo , riprovo e uso la logica “ figoooo”.
Stuzzica…Menti 1
Materiale occorrente: 8 stuzzicadenti o bastoncini
Regolamento: disponi sul tavolo gli stuzzicadenti come indicato nella foto 1.
                          Se sposterai SOLO 1 stuzzicadenti ( non vale eliminarlo) , otterrai il numero 130.
FOTO 1
Provo, riprovo, con un po’ di logica…e il gioco è fatto
 FOTO 2
Stuzzica…Menti 2
MATERIALE: 12 stuzzicadenti
Regolamento: disponi sul tavolo gli stuzzicadenti come in foto 3
  sposta 2 stuzzicadenti e otterrai 2 quadrati ( non vale toglierli)

Riflessioni di una mamma in tempo di COVID
de Ilaria Ambrosino    I.C “F. Morvillo” plesso via Siculiana classe III A



Giornate particolari accomunano molte famiglie oggi.
Sicuramente lo stop ai tanti impegni quotidiani lavorativi ci da l’enorme possibilità di poter passare tanto tempo con i figli: è forse questa la “sfida” più intrigante della quarantena, dare spazio alle cose che solitamente hanno pochi ritagli di tempo per essere condivise, curate, coltivate. E se di queste fanno parte la lettura, la musica, il cinema, la botanica e gli hobby, i primi gradini sono sicuramente occupati dai nostri figli, dalla nostra vicendevole riscoperta e conoscenza, dal gioco allo studio insieme, dalla noia alla creatività; attraverso i compiti, le video lezioni, l’Homo Sapiens e le frazioni decimali, l’indicativo del verbo essere e gli stuzzicanti enigmi matematici.
Probabilmente tutte le ore che passiamo ora insieme a questi piccoli giovanotti tra risa e spasmodici nervosismi, saranno le ore che più ci mancheranno quando tutto tornerà come prima, quando i banchi di scuola torneranno pieni e le maestre riabbracceranno i loro, e forse ora un po’ più “nostri”, alunni.
IL NOSTRO PENSIERO PASQUALE
de La Redazione



In questo tempo  in cui tutto il mondo si chiude in casa e insieme a nuovi super eroi, non più col mantello, ma in camice e mascherina, rinuncia a quella vita fin troppo data per scontata, per sconfiggere una guerra invisibile, risulta non facile, quasi irriverente, "fare gli auguri" di Pasqua.
Noi, però, della Redazione ci vogliamo provare, perchè riteniamo che in questo momento, in cui tutti siamo così fisicamente lontani, anche dirsi  semplicemente "BUONA PASQUA" ci faccia essere straordinariamente più vicini nei pensieri e nei cuori.
LA NOSTRA GIORNATA, I NOSTRI PENSIERI, I NOSTRI DESIDERI
AL TEMPO DEL CORONA VIRUS... INSOMMA IL NOSTRO TEMINO

de Quelli della IIIC scuola primaria plesso Via Siculiana.



 
 
Non i primi giorni, ma dopo un mese dall'inizio della "Quarantena", la maestra ci ha chiesto di fare un temino raccontando la situazione che tutti stiamo vivendo con i nostri occhi, con gli occhi di bambini di 8-9 anni, perchè oggi la conosciamo meglio di quando tutto è iniziato
 
La maestra, ci ha confidato, che non riusciva a leggerli perchè si commuoveva nel farlo. Ha detto che siamo stati tutti meravigliosi e che con le nostre parole facciamo  capire a voi grandi quanto crescendo vi siete allontanati dalla vera bellezza che abbiamo noi bambini.
 
Ci auguriamo che piacciano anche a voi.

In Italia le scuole sono chiuse da un mese, lo ha deciso un signore che si chiama Conte. Ho sentito alla tv che lo diceva, che dovevamo essere tutti a casa. Anche alcuni genitori non possono andare al lavoro e sono rimasti aperti pochi negozi. Dobbiamo restare a casa perché c’è un virus potente che ci vuole attaccare, è arrivato da molto lontano: dalla Cina! In Cina stava in un laboratorio ed è scappato contagiando moltissime persone. A casa mi sento al sicuro, le giornate volano, mi sveglio più tardi e, dopo aver fatto un’abbondante colazione, aspetto Ridarello e Cuoricino Monello, chi sono? Sono due amici, come dei compagni di classe, che mi mancano tanto! Loro aiutano la maestra Sabry a farci capire le lezioni, sono molto divertenti e… Vorrei stare lì con loro! Dopo  arrivano i compiti !!! . Ci sono anche le verifiche da fare è da studiare e abbiamo fatto anche dei lavoretti. Il primo è stato fare un cartellone con un arcobaleno con la scritta  ANDRÀ TUTTO BENE, dopo un graffito per storia, poi il cuoricino monello e  il ventaglio ventaglio angolello . Per divertirci un po’ la maestra Raffy ci ha fatto fare una sfida di tik tok. Anche la maestra Loredana e Lucia ci mandano i compiti. Quando ho fatto tutti compiti, gioco, vedo la tv e faccio dolci con mamma. Il mio pensiero  è che tutte le persone che stanno male guariscano. Il mio desiderio è di andare al parco per giocare con i miei amici e magari fare anche un picnic. Vorrei anche andare in Calabria dai miei parenti. Spero che finisca tutto prestissimo e di tornare ad essere liberi!   Chiara

Io in queste giornate rimango a casa, perché c’è il coronavirus. Il coronavirus è un brutto virus che può portare anche alla morte, per questo rimango a casa. A casa faccio i compiti e mi annoio un po’, ma poi trovo qualcosa da fare, per esempio giocare con il mio cagnolino, giocare insieme a mia sorella con le Barbie, oppure aiutare mia madre e  mio padre a fare i dolci. Una cosa bella è che la sera vedo anche i film e cartoni animati fino a tardi con la mia famiglia. Cara maestra non vedo l’ora di rivedere tutta la classe unita per riabbracciarci tutti insieme con i miei compagni, soprattutto con le mie migliori amiche e le mie maestre e magari andare al parco a fare un bel picnic. Lucilla
Stiamo vivendo un periodo difficile, perché c’è il questo virus, chiamato coronavirus è che non ci permette di uscire e stare attaccati agli amici, ma dobbiamo stare a casa e se proprio dobbiamo uscire un po’, bisogna mettere mascherina e guanti. Per farci forse abbiamo messo fuori al balcone una maglia con scritto andrà tutto bene. La paura è che questo virus non finisca e non possiamo andare a scuola per stare con gli amici lì. Le mie giornate le passo uguali: mi sveglio e a volte non faccio colazione, mamma ci fa scendere a volte 30 minuti sotto casa a me e a Simone, poi si pranza, si fanno i compiti, si gioca alla PS4, si cena, vediamo il Tg5 per sapere come va tutto, poi vediamo tanti film finché non ci addormentiamo. Quando finirà tutto voglio tornare a scuola con tutti i miei amici e non stare più a un metro. Flavio
Ciao, sono Noemi, una bambina di quasi nove anni e vivo a Roma. In questo periodo c’è un virus molto cattivo chiamato coronavirus o Covid- 19, che è nato in Cina e poi si è diffuso in altri paesi. È arrivato anche in Italia e, per questo motivo, il 5 marzo le scuole sono state chiuse e tutti i bambini stiamo a casa. Poi l’11 marzo è stata dichiarata PANDEMIA, mamma mi ha spiegato che questa parola, mai sentita prima, significa che il virus è un’epidemia che si è diffusa in tutto il mondo. Che paura !!! Visto che tante persone stanno male, per evitare ulteriori contagi  è stato deciso che anche gli adulti devono rimanere a casa, tranne quelli che fanno dei lavori importanti. I miei genitori mi hanno fatto vedere dei video sul corona virus e ho scoperto che è un piccolissimo virus che si vede al microscopio e si chiama così perché è rotondo e ha tante cosine intorno che sembrano delle corone. Può entrare nel corpo umano e alle persone più forti non dà sintomi, ma possono comunque contagiare gli altri, invece alle persone più deboli, come i miei nonni che sono anziani e per chi ha problemi di salute, come la maestra Sabrina e la mia amichetta Arianna, può venire febbre alta, tosse, difficoltà respiratorie, perciò per loro è pericoloso. Per fortuna gli scienziati stanno lavorando per trovare la cura e soprattutto un vaccino che impedisca alle persone di ammalarsi. Spero tanto che ciò accada al più presto. A me questo periodo non piace proprio, mi manca la scuola, i compagni, le maestre, i nonni e quando ci penso alcune volte mi scende una lacrimuccia. In questi giorni che sto a casa faccio sempre le stesse cose: di mattina faccio colazione, un po’ di compiti, poi vado in giardino a giocare con mia sorella Nicole e le mie cuginette Emma (la più piccola di tre anni) e Greta (la più grande di otto anni). Spesso pranziamo fuori ed è bellissimo perché sembra di essere in vacanza! Il pomeriggio finisco i compiti e gioco con Nicole. Poi di sera vedo un film con la mia famiglia, chiacchieriamo un po’ e mi preparo ad andare a letto. La mamma ogni sera legge un libro, ma io dopo qualche capitolo mi addormento! L’unica cosa bella di questo periodo e che mamme e papà sono a casa e insieme facciamo tantissime cose: abbiamo fatto la pizza, le fettuccine, i biscotti, tanti giochi anche una bellissima torta finta e tanti lavoretti per il compleanno di Nicola. Io e mia sorella abbiamo inventato un modo divertente per comunicare con le nostre amiche: scriviamo delle lettere e, quando i genitori escono per andare a fare la spesa, le imbucano! Così le scriviamo ne riceviamo tantissime. Io scrivo tutte le settimane a Manila e Sofia, perché sono le mie migliori amiche !!! e mi mancano molto, vorrei vederle poter giocare insieme come sempre. Vorrei anche che le scuole riaprissero e, soprattutto, vorrei riabbracciare i miei nonni. Perciò spero con tutto il cuore che questo coronavirus finisca presto, che tutte le persone colpite da questo virus possono guarire, che si possa giocare liberi senza avere paura di abbracciarsi, senza avere paura di ammalarsi. Insomma, vorrei che torni tutto come prima e festeggiare con tutte le persone che amo. Noemi

Per colpa di un virus cattivo, io e la mia famiglia stiamo a casa dal 5 marzo. Dato che si ammalano molte persone, hanno chiuso le scuole, gli uffici e alcuni negozi, tranne i supermercati per comprare cibo. Alcuni giorni mi annoio, perché sono abituato ad andare in piscina tre volte a settimana e a nuotare molto. Di solito corro all’aria aperta nel parco, sto con i nonni e il mio cuginetto Lorenzo. Adesso ci sentiamo solo con la video chiamata. Mi mancano i compagni di scuola e le maestre. Per fortuna la maestra Sabrina mi dai compiti e fa le video lezioni con due pupazzetti Ridarello e Cuoricino che mi fanno divertire molto. In questi giorni gioco con Linda e mi diverto con mamma con i giochi da tavola e con papà faccio i puzzle. Mamma mi fa le coccole così mi sento meglio, poi cucino i muffin, i pancake e la pizza. Il 28 marzo abbiamo fatto la torta per festeggiare il compleanno di mia sorella. Durante il giorno guardo anche molti cartoni, poi chatto con le mie amiche di scuola, così mi sento meno solo. Desidero che il virus muoia e che guariscano molte persone, soprattutto che non si ammalino gli infermieri e i dottori. Vorrei che la famigli e gli amici stessero bene e vorrei presto tornare in piscina. Emanuele
Il corona virus ci sta facendo rimanere a casa. La mattina mi alzo alle 10 perché mi piace dormire a lungo e perché vado a dormire più tardi del solito. Durante il giorno faccio i compiti e se avanza un po’ di tempo guardo la televisione o gioco. Il mio grande desiderio è  che questo incubo finisca ma per questo è necessario che tutte le persone si comportino correttamente: non devono uscire di casa se non è necessario, devono lavarsi spesso rimani, non devono toccarsi le mucose con le mani, devono mantenere le distanze di sicurezza indossare le mascherine. Purtroppo non tutte le persone hanno seguito le norme del governo, altrimenti a distanza di un mese la situazione sarebbe migliore. Di questa realtà non mi piace niente, perché penso spesso alle persone che soffrono  e che muoiono, penso ai medici e gli infermieri che rischiano la vita per curare i malati e tutto Il resto ha poca importanza . Maria
Ok, ho solo una cosa da dire, e questa cosa è: che faccio solo i compiti 😭!
Scherzavo 😂!
Faccio tantissime cose! Tipo facci i compiti ,gioco con la PS4 con i miei amici, quando ci sono le stelle prendo il telescopio, leggo 33 libri in un solo giorno, gioco a tombola, a nomi cose città  dal balcone e sul balcone gioco pure a palla e gioco a sinco sulle scale. Ma la cosa migliore  è che con i vicini che vivono in giardino sotto il nostro balcone, ci scambiamo i libri, DVD, poi giochiamo anche a battaglia navale e a Monopoli. La cosa peggiore è che non posso mai vedere i miei compagni, infatti non vedo l’ora di tornare a scuola e abbracciare Valerio e  gli altri amici. Gabriele
Io sono Angelica, una bambina di quasi nove anni. Il mio pensiero su questo virus è molto cattivo, beh, penso a quelle migliaia di persone contagiate e morte e sono molto triste. Passo le mie giornate alzandomi molto tardi la mattina, studio e faccio i compiti, ogni tanto mi prendo qualche pausa di riposo, il restante del tempo lo passo a fare ginnastica e a giocare.  Le cose che mi piacciono sono che mi alzo sempre tardi la mattina e stare con mia sorella e con mia madre. Mi manca la mia libertà, fare una passeggiata, andare al parco, giocare con gli altri bambini, ma mi manca la scuola con i miei compagni e le maestre. Non posso neanche andare a trovare i miei nonni zii e cuginetti. Desidero tanto che passi questo virus e che ritorni tutto come prima. Angelica

È da tanto tempo che stiamo a casa. Nei primi giorni ero felice di andare a casa dei cugini giocare fino a che ci hanno detto di rimanere a casa e poi non mi sono più divertita, solo quando usciamo in terrazza sono felice. Io pensavo di divertirmi a casa ma dopo un po’ di giorni ho cominciato ad annoiarmi. Io passo le mie giornate in terrazzo giocando con mio fratello in casa. Mi diverto con mamma a fare i dolci e agiocare con mio fratello. Invece ultimamente mi manca la scuola e le cose che facevo tutti giorni, se ci penso bene ogni volta, quando esprimo un desiderio, esprimo che voglio uscire e andare ad abbracciare tutti. Chloe
Oggi è un mese da quando sto in casa senza andare a scuola, a danza e non vedere i miei amici. Questo è dovuto a un virus malefico diffuso in tutto il mondo. Anche se non sono andata a scuola i compiti li ho fatti uguale e ho studiato. Sono contenta che la maestra mi manda dei video per imparare divertendomi. Alcune volte  le maestre di danza fanno delle video chiamate per ballare insieme con me e le mie compagne così la mia passione continua lo stesso. Tutti i giorni gioco con la sorellina Sofia dentro casa e sul balcone a volte parlo con i miei amici Chiara, Giorgia e Valerio. Il mio desiderio è di  uscire dalla quarantenne , ritornare a scuola ed incontrare la messa Sabrina❤, Raffy ❤e i miei compagni❤ Daria.
Tutto è  iniziato all’improvviso, all’inizio di marzo. Io non capivo tante cose e quindi pensavo che fosse una cosa breve. I primi giorni, dico la verità, ero contentissimo non si andava più a scuola, rimanendo con la mia famiglia. Però, piano piano, ho capito che il coronavirus era una cosa seria e dobbiamo restare dentro casa per lungo tempo. Secondo me il coronavirus è una cosa spietata che ha ucciso molte persone innocenti, tra cui alcuni eroi “I DOTTORI”. Io cerco di riempire questo periodo per non annoiarmi . Inizio la giornata facendo colazione, poi mi metto a studiare a fare i compiti (perché sono carico e riposato) e poi dopo pranzo gioco con mio fratello e faccio alcuni lavoretti divertenti. Per quanto riguarda le cose che mi mancano tanto, devo dire che non mi aspettavo che dicessi che mi sarebbe mancata la scuola.  Adesso mi rendo conto quanto mi manca tutto quanto: la piscina, la passeggiata in bici, il parco, insomma uscire di casa. Spero tanto che questa brutta storia finisca presto e così abbraccerò di nuovo tutti quanti. .Nicolas D.
Il 27 febbraio è iniziato questo virus. Questo virus è bruttissimo. Sono triste e annoiato però il desiderio che voglio  è che passi presto per rivedere tutti i miei amici di calcio, di scuola e anche i miei nonni. Vi racconto come sono le mie giornate . La mattina mi sveglio, faccio colazione, mi lavo e sistemo la mia cameretta. Dopo aver mangiato mi metto a fare i compiti. Quando ho finito, gioco un’oretta alla play, di solito il pomeriggio, ogni tanto gioco con miei genitori e con mia sorella. Poi vado a cenare e dopo cenato vado a letto.
Questo è il mio tema.  
Nicolas G

In questo periodo così difficile perché c’ è questo virus (chiamato coronavirus), una malattia molto pericolosa e contagiosa,  che ci sta tenendo chiusi in casa, lontano dei nostri parenti e amici. Quindi per evitare di ammalarci tutti dobbiamo restare per un periodo chiusi in casa. In tutti questi giorni che sono a casa ho avuto modo di pensare tanto ai miei amici e parenti che mi mancano tanto. A volte mi sento triste e penso che queste cose brutte non dovrebbero succedere. Quindi per non pensare troppo, passo le mie giornate a fare i compiti che ci manda la nostra maestra che mi manca tanto, mi esercito nei miei sport, gioco con i miei due fratelli e quando ci sono mamme papà, li aiuto nelle faccende di casa e giochiamo insieme. Io spero che tutto finisca presto e che questo brutto virus presto sparisca e possiamo tutti ritornare alla normalità e possiamo di nuovo di abbracciarci tutti. Giorgia
Il coronavirus ci sta facendo rimanere tutti a casa. Io passo le mie giornate facendo i compiti oppure con nonno stiamo in giardino a piantare le piantine, con papà vediamo i film e cartoni e qualche volta mi diverto ad aiutare i nonni in cucina. Spesso sento mia zia per telefono ma il mio sogno di ritornare a scuola con i miei amici e le maestre Riccardo

Ogni mattina faccio colazione e dopo inizio subito a fare i compiti. Quando facci compiti mi diverto sempre perché la mia maestra manda dei video divertenti per spiegare. Appena finisco i compiti, il mio papà ci porta sempre in giardino e ci fa giocare al gioco della campana che abbiamo disegnato con i gessi e al gioco del bowling con i birilli giganti. Appena si fa sera mia mamma cucina, mentre io e mia sorella ascoltiamo la musica dalle cuffie. Quando abbiamo finito di cenare, ci mettiamo il pigiama mentre mi papà cerca un film. Ovviamente tutte le giornate non sono uguali, ma diciamo che queste cose le faccio quasi tutti i giorni. Il mio desiderio è che i medici riescano a curare presto questo coronavirus così tutto può tornare normale, ci possiamo abbracciare e non dobbiamo stare a distanza, però tutto questo lo dobbiamo rispettare anche se non vedere i miei nonni, i miei zii e miei cugini mi fai sentire un po’ triste Manila

Oggi è il 4 aprile 2020 ed è quasi un mese che siamo in quarantena perché c’è un brutto virus che si chiama coronavirus che sta contagiando tantissime persone e allora noi dobbiamo rimanere chiusi in casa per un po’ di tempo. Le giornate iniziano come quando andavo a scuola solo che poi non posso andarci e non posso vedere la maestra e i miei compagni di classe. Dopo aver finito i compiti non posso più andare al parco vicino casa a giocare, ma ora gioco con la PlayStation a Fortnite con Nicolas, Flavio, Gabriele, Riccardo della maestra Raffaella e con i miei cugini che non vedo da tanto tempo. Io vorrei tanto andare a San Carlo, il paese di mamma a vedere mio nonno e soprattutto perchè non ci sono più andato da gennaio. Vorrei rivedere anche i miei cugini che stanno lì e giocare all’aperto con tutti loro. Mi manca tanto anche la mia cagnolina, i miei zii che sono molto lontani, tipo mia zia che sta a Pavia e mio zio Francesco a Torino. Io spero che tutto questo finisca presto per giocare di nuovo con tutti e tornare a scuola. Valerio.

Nei tempi del coronavirus io e mio fratello siamo andati a casa di nostra zia, è successo perché mia madre si doveva operare. Passo la giornata a fare i compiti, poi quando li ho finiti, gioco con mio cugino e mio fratello e mi diverto molto. Desidero di poter fare tutte le cose che facevo prima, andare a scuola, rivedere gli amici e le maestre. È finita che bisogna rimanere a casa per il coronavirus e passerò Pasqua da mia zia senza poter vedere gli altri parenti. Vittoria

Ormai da giovedì 5 marzo siamo chiusi in casa per colpa del coronavirus. Ho pensato all’inizio che fosse una cosa breve, che mi potevo rilassare un pochino ( sempre con i compiti però), invece ho pensato male: questi giorni sono troppi! Mi manca tutto!: La scuola, la danza, gli amici, lo stare con i parenti, uscire. La mattina mi sveglio alle 10:30, vado a fare colazione  e penso:- Perché Giada non si sveglia con me? Mentre mi lavo e mi vesto, canto la canzone di Giselle, è il pezzo più importante per me, e quando dice del suo futuro marito infatti mi ricorda i miei migliori amici. Poi vado a fare i compiti, certe volte ci metto poco, certe volte ci metto tanto e certe volte finisco alle sei di sera. Anche se le maestre, lo sport e gli amici mi mancano tanto, per fortuna, quando c’è il sole, esco in giardino a pranzare io e mia sorella rimaniamo fuori a giocare. Dopo ritorno a fare i compiti, finisco, faccio merenda, giochiamo alla scuola, ceniamo, ci guardiamo un film, quando andavo a scuola non si poteva fare, andiamo a letto e fine dei giochi!. Il mio desiderio più grande è  che finisca presto questo coronavirus e continuare a fare di nuovo la mia vita di prima. Sophia
 
 
PENSIERO
di Angelica  classe IIIA scuola primaria plesso F. Morvillo


In questi momenti difficili per tutti se noi restiamo a casa ve lo assicuro andrà tutto bene.
Restiamo a casa così potremmo riabbracciare tutti quanti.
LE NOSTRE RICETTINE
de Quelli della IIIC scuola primaria plesso F.Morvillo.



Con la didattica a distanza, abbiamo scoperto i segreti del testo regolativo.
Quindi abbiamo pensato di inviare alla nostra maestra le ricette, che sono testi regolativi, dei nostri piatti preferiti e ci siamo divertiti con i nostri genitori a realizzarle e poi a gustarle.
Emanuele addirittura ha fatto una videochiamata con la nonna e insieme hanno fatto dei buonissimi muffin.
Sicuramente avremo fatto qualche errorino di scrittura, ma vi garantiamo che il risultato è stato mooooolto gustoso.

Partiamo con i primi.
LA CARBONARA (ricetta n. 1)
Ingredienti: guanciale, spaghetti , pepe, pecorino romano , acqua, sale e olio.
Occorrente: una padella per l’acqua, un tegame, un  coltello, uno scolapasta, una ciotola e una forchetta.
Difficoltà: facile
Tempo: 10 minuti.
Procedimento:
1.       Prendere il guanciale.
2.       Prendere il coltello.
3.       Tagliare  il guanciale.
4.       Prendere la padella.
5.       Cuocere il guanciale.
6.       Prendere la ciotola .
7.       Prendere l’uovo
8.       Prendere la forchetta.
9.       Sbattere l’uovo nella ciotola
10.   Prendere la pentola.
11.   Versare l’acqua nella pentola.
12.   Prendere il sale.
13.   Mettere il sale nella pentola.
14.   Far bollire l’acqua.
15.   Buttare gli spaghetti nell’acqua che bolle
16.   Prendere lo scolapasta.
17.   Scolare gli spaghetti.
18.   Mettere gli spaghetti nella padella con il guanciale
19.   Mettere l’uovo nella padella.
20.   Mettere il pecorino nella padella.
21.   Mettere il pepe nella padella
22.   Mescolare tutto.
UNA BUONA CARBONARA È SERVITA !
GABRIELE
FACCIAMO LA CARBONARA (ricetta n. 2)
Ingredienti :  quattro uova,  200 gr. di guanciale, 200 gr. di pecorino romano, 500 gr di rigatoni, sale e pepe
Occorrente: una pentola, una ciotola  e una padella.
Difficoltà: facile
Tempo 15 minuti.
Procedimenti:
1.       Mettere su la pila.
2.       Tagliare il guanciale a cubetti
3.       Cuocere il guanciale nella padella
4.       In una ciotola sbattere le uova con sale pepe
5.       Quando arriva l’acqua in ebollizione, calare la pasta.
6.       Una volta cotta la pasta condirla con le uova e il guanciale.
7.       Amalgamare il tutto
UNA BELLA CARBONARA È PRONTA
NICOLAS G.
FACCIAMO LA PASTA
Ingredienti: semola,  uova, acqua.
Occorrente: una spianatoia, un mattarello, un coltello, macchinetta della pasta.
Difficoltà: media
Tempo: due ore.
Procedimento:
1.       Prendere la spianatoia.
2.       Aprire la semola.
3.       Mettere la semola  a fontana sulla spianatoia.
4.       Prendere le uova.
5.       Aprire le uova all’interno della fontana.
6.       Aggiungere l’acqua.
7.       Impastare tutti gli ingredienti.
8.       Aspettare 30 minuti.
9.       Prendere il mattarello.
10.   Stendere l’impasto.
11.   Prendere la macchinetta
12.   Passare l’impasto nella macchinetta.
13.   Stendere le strisce di pasta
14.   Prendere il coltello.
15.   Tagliare secondo la  forma desiderata.
16.   Cucinare la pasta  a piacere.
UNA BUONA PASTA  È SERVITA!
NOEMI
Adesso passiamo al piatto unico italiano per eccellenza : La pizza
PASTA PER PIZZA E PER PANE (ricetta n. 1)
Ingredienti : 330 g di acqua a temperatura ambiente, 20 g d’olio d’oliva extravergine , 10 g di zucchero, 15 g di lievito di birra, 600 g di farina tipo zero, 10 g di sale.
Difficoltà: difficile
Tempo: più di tre ore
Procedimento:
1.       Versare nel boccale tutti gli ingredienti seguendo il seguente ordine: acqua, olio, lievito, farina e sale.
2.       Impastate per due minuti.
3.       Togliere l’ impasto dal boccale.
4.       Lasciare lievitare per circa un’ora coperto e riparato, lontano da fonti di calore.
5.       Stendere l’impasto a piacere per fare il pane o la pizza
6.       Condire l’impasto.
ECCO LA NOSTRA PIZZA
SOFIA
FACCIAMO LA PIZZA (ricetta n. 2)
Ingredienti: Mezzo chilo di farina, 12 g di lievito di birra , sale fino quanto basta, un pizzico di zucchero, olio d’oliva quanto basta, acqua quanto basta, 300 g di passata di pomodori, 300 g di mozzarella, olio di semi di girasole quanto basta.
Occorrente: ciotola, mattarello, carta da forno, forbici, teglie.
Difficoltà: media
Tempo:2 ore e 15 minuti.
Procedimento:
1.    Prendere una ciotola.
2.    Mettere la farina, il lievito di birra, un cucchiaino di olio di oliva, zucchero e sale fino quanto basta.
3.    Impastare con le mani.
4.    Far lievitare l’impasto per circa un’ora.
5.    Prendere il mattarello.
6.    Stendere l’impasto.
7.    Prendere la carta da forno.
8.    Prendere le teglie.
9.    Tagliare la carta forno.
10.  Ungere la teglia con olio di girasole
11.  Mettere nella teglia la carta forno.
12.   Mettere l’impasto steso nelle teglie
13.  Prendere il pomodoro, la mozzarella, l’ olio di oliva  e il sale.
14.  Farcire l’impasto steso.
15.  Accendere il forno a 180°.
16.  Infornare le teglie.
17.  Togliere le pizze dal forno dopo 25 minuti.
18.  Far raffreddare le pizze
19.  Tagliare la pizza
LA MIA PIZZA È SERVITA!
CHIARA
Adesso il nostro secondo piatto
FACCIAMO LA FRITTATA
Ingredienti: uova, sale, pepe, olio.
Occorrente: una ciotola, una forchetta, una padella, un piatto.
Difficoltà: facile.
Tempo: 5 minuti.
Procedimento:
1.       Prendere le uova dal frigo.
2.       Prendere una ciotola.
3.       Prendere il sale e il pepe.
4.       Rompere le uova dentro la ciotola.
5.       Aggiungere il sale.
6.       Sbattere energicamente le uova con la forchetta.
7.       Mettere la padella sul fornello.
8.       Versare l’olio dentro la padella.
9.       Accendere il fuoco
10.   Aspettare che si riscaldi l’olio.
11.   Svuotare la ciotola nella padella
12.   Attendere un minuto la cottura.
13.   Girare la frittata.
14.   Aspettare un altro minuto
15.   Rovesciare la frittata sul piatto.
16.   Spegnere il fornello
17.   Servire a piacere calda o fredda
UNA BUONA FRITTATA È SERVITA!
BUON APPETITO PIATTO PULITO !
NICOLAS D.
Ora... dolci a volontà
DEI BUONI MUFFIN
Ingredienti: 400 g di farina quattro uova, 200 gr. di zucchero, 100 ml di latte, 100 ml. di olio, una bustina di lievito, buccia grattugiata di limone.
Occorrente: due ciotole, un cucchiaio, un bicchiere dosatore, una bilancia, uno sbatti tore, una sac à poche, pirottini.
Difficoltà media.
Tempo: 25 minuti ( 15 minuti cottura).
Procedimento:
1.       Prendere le uova
2.       aprire le uova
3.       Mettere le uova nel contenitore
4.       Aggiungere lo zucchero
5.       Amalgamare con lo sbattitore fino a quando le uova non diventano spumose
6.       Versare il latte.
7.       D seguito versare l’olio.
8.       Aggiungere la farina un po’ per volta.
9.       Versare il lievito.
10.   Aggiungere la buccia grattugiata di limone
11.   Miscelare con Lo sbattitore fin quando non si amalgama bene.
12.   Versare il composto in una sac à poche.
13.   Riempire i pirottini.
14.   Infornare a 180° per 15 minuti
15.   Prendere uno stuzzicadenti per verificare la cottura: infilarlo nel muffin, se esce pulito i muffin sono cotti.
BUON APPETITO !!!
EMANUELE
FACCIAMO I BISCOTTI (ricetta n. 1)
Ingredienti: farina, uova, sale, burro, zucchero, estratto di vaniglia.
Occorrente: formine, mattarello, ciotola, cucchiaio, carta forno, spianatoia .
Difficoltà: facile
Tempo: 40 minuti
Procedimento:
1.       Prendere una ciotola
2.       Mettere uova, burro e zucchero.
3.       Mescolare tutto.
4.       Aggiungere farina, sale, estratto di vaniglia.
5.       Mescolare ancora tutto.
6.       Stendere l’impasto con il mattarello sulla spianatoia
7.       Accendere il forno a 180° .
8.       Prendere le formine.
9.       Fare le forme che ti piacciono di più .
10.   Mettere i biscotti sulla carta forno
11.   Mettere in forno.
12.   Aspettare 20 minuti.
13.   Lasciare che si raffreddino i biscotti
BUONISSIMI BISCOTTI SONO PRONTI!
CHLOE
FACCIAMO I BISCOTTI (ricetta n. 2)
Ingredienti: farina 350 g, 2 uova, burro 80 g, zucchero 150 g .
Occorrente: ciotola, bilancia, cucchiaino.
Difficoltà: facile
Tempo: 30 minuti.
Procedimento:
1.       Prendere una ciotola.
2.       Prendere la bilancia.
3.       Pesare 350 g di farina.
4.       Versare la farina nella ciotola.
5.       Pesare 150 g di zucchero.
6.       Unire lo zucchero alla Farina
7.       Aggiungere 80 g di burro
8.       Mettere due uova insieme agli altri ingredienti.
9.       Cominciare ad impastare il tutto
10.   Stendere l’impasto
11.   Fare delle formine
12.   Mettere i biscotti nella teglia
13.   Infornare a 180° per 10 minuti
14.   Tirare fuori i biscotti dal forno
DEI BUONI BISCOTTI SONO SERVITI!
GIORGIA
FACCIO I DORAYAKI
Ingredienti: farina, zucchero a velo, uova, lievito per dolci, miele, acqua.
Occorrente: una ciotola, una frusta, una padella, un mestolo.
Difficoltà: facile
Tempo: 20 minuti.
Procedimento:
1.       Prendere una ciotola
2.       Versare la farina nella ciotola .
3.       Versare lo zucchero
4.       Versare lievito per dolci
5.       Aprire le uova e versarle nella ciotola.
6.       Aggiungere il miele nella ciotola.
7.       Versare l’acqua nella ciotola.
8.       Prendere la frusta.
9.       Sbattere con la frusta tutti gli ingredienti nella ciotola.
10.   Prendere la padella
11.   Mettere la padella sul fornello a scaldare.
12.   Ungere la padella con un po’ di olio
13.   Pendere il mestolo e riempirlo con l’impasto.
14.   Versare l’impasto nella padella .
15.   Attendere tre minuti
16.   Rigirare l’impasto
17.   Attendere un minuto
18.   Ttoglierlo dalla padella
19.   Appoggiarlo su un piatto
20.   Continuare a cuocere finché non finisce l’impasto
21.   Spalmare la Nutella sui dorayaki pronti
22.   Unire due dorayaki come se fosse un panino
I DORAYAKI SONO PRONTI DA MANGIARE
MANILA

IL SALAME DI CIOCCOLATO
Ingredienti: biscotti secchi, burro, zucchero, cacao amaro, latte.
Occorrente: pentola grande, ciotola, cucchiaio di legno, carta forno.
Difficoltà: facile
Tempo: 10 minuti, più tempo in frigo.
Procedimento:
1.       Prendere una ciotola.
2.       Aprire la confezione di biscotti
3.       Tritare i biscotti
4.       Mettere i biscotti tritati nella ciotola.
5.       Mettere la pentola sul fornello.
6.       Mettere nella pentola lo zucchero e il burro.
7.       Farli sciogliere bene
8.       Togliere dal fuoco la pentola.
9.       Spegnere il fuoco del fornello
10.   Aggiungere i biscotti al burro e zucchero sciolto
11.   Mescolare bene
12.   Aggiungere il cacao all’impasto e mescolare.
13.   Aggiungere un po’ di latte.
14.   Prendere un foglio di carta forno.
15.   Mettere l’impasto sulla carta forno.
16.   Dare la forma di un salame all’impasto
17.   Chiudere la carta forno
18.   Mettere in frigo per qualche ora
19.   Tagliare e servire.
UN BUON SALAME DI CIOCCOLATO È SERVITO!
VALERIO  

IL MIO TIRAMISU’
Ingredienti: 300 g savoiardi, 4 uova medie, 220 g zucchero, mascarpone, 100 g caffè zuccherato, cacao amaro mare in polvere per la superficie.
Occorrente: fruste, ciotola, vassoio, caffettiera.
Difficoltà: facile.
Procedimento:
1.       Fare il caffè .
2.       Montare le uova.
3.       Aggiungere il mascarpone
4.       Bagnare i savoiardi nel caffè
5.       Mettere i savoiardi e mascarpone nel contenitore
6.       Rifinire con cacao amaro
UN BUONISSIMO TIRAMISU’ E’ SERVITO
FLAVIO
LA TORTA DI MELE
Ingredienti: 4 mele, 1 limone, 300g di farina, 190 g. di zucchero, 3 uova,100 g. di burro, 1 bustina di lievito per dolci.
Occorrente: una ciotola, una terrina, uno stampo un cucchiaio di legno e un cucchiaio.
Difficoltà: facile
Tempo: 20 minuti per la preparazione e 35 minuti per la cottura.
Procedimento
1.       Sbucciare le mele.
2.       Tagliarle a cubetti della stessa dimensione.
3.       Irrorare con il succo di limone i cubetti di mela
4.       Mescolare la farina con 150 g di zucchero e la scorsa di limone
5.       Aprire le uova
6.       Sbatterle leggermente
7.       Aggiungerle al composto.
8.       Far fondere il burro
9.       Aggiungere il burro all’impasto
10.   Unire il lievito e i cubetti di mela
11.   Imburrare e infarinare uno stampo
12.   Versarvi l’impasto.
13.   Spolverizzare la superficie della torta con lo zucchero rimasto.
14.   Cuocere in forno già caldo a 200° per circa 35 minuti
15.   Lasciare raffreddare la torta prima di sfornare.
UNA BUONA TORTA DI MELE E’ SERVITA.
DARIA MARIA
Ma noi pensiamo proprio a tutti, ecco una bella ricetta senza glutine
PANCAKE SENZA GLUTINE
Ingredienti: 30 g di burro, due uova, 300 ml di latte, 150 g di farina di riso, sale quanto basta, un cucchiaio di zucchero, 70 g di fecola di patate, lievito mezza bustina.
Occorrente: un pentolino, un contenitore, uno sbattitore, un cucchiaio, un mestolo, una padella antiaderente, un piatto grande .
Difficoltà: facile
Tempo: 50 minut
Procedimento:
1.       Sciogliere il burro.
2.       Prendere un contenitore
3.       Introdurre uno dopo l’altro la farina, il lievito, la fecola di patate, lo zucchero, il sale.
4.       Mescolare bene tutti gli ingredienti.
5.       Unire il burro fuso, i tuorli d’uovo, il latte.
6.       Continuare a mescolare.
7.       Montare a parte gli albumi
8.       Unirli al composto appena realizzato.
9.       Amalgamare il tutto facendo attenzione a mescolare dall’alto verso il basso.
10.   Aspettare almeno 20 minuti.
11.   Girare di nuovo l’impasto
12.   Versare con un mestolo un po’ di impasto nella padella antiaderente già scaldata formando dei piccoli dischi.
13.   Girare dopo circa 12 minuti il pancake
14.   Aspettare un altro minuto o due prima di toglierlo dalla padella
15.   Metterlo su un piatto
16.   Ripetere l’operazione finché non finisce l’impasto
17.   Impilare i pancake senza glutine
18.   Servire i pancake e, se si vuole, accompagnandoli con lo sciroppo d’acero, marmellata o Nutella
ECCO SERVITI I MIEI PANCAKE SENZA GLUTINE!
LUCILLA
Cari Lettori, dopo tutte queste ricette e questi piatti non ci rimane che prenderci un'ottima camomilla per digerirli tutti.

FACCIAMO UNA BUONA CAMOMILLA
Ingredienti: una bustina con la camomilla, zucchero, acqua.
Occorrente: bollitore elettrico, una tazza, cucchiaino.
Difficoltà: facile
Tempo: sette minuti
Procedimento:
1.       Prendere il bollitore.
2.       Togliere il coperchio.
3.       Versare l’acqua dentro il bollitore
4.       Chiudere il coperchio.
5.       Accendere il bollitore per scaldare l’acqua
6.       Aspettare che l’acqua bolle
7.       Mettere la bustina dentro la tazza.
8.       Versare l’acqua calda.
9.       Prendere con il cucchiaino lo zucchero
10.   Mettere lo zucchero nella tazza
11.   Girare lo zucchero
12.   Aspettare cinque minuti
UNA BUONA CAMOMILLA È PRONTA !
MARIA

 
 

Primavera con la nuvola Olga
de i piccoloni della sez. F scuola dell'infanzia plesso Via Siculiana
-------------------------------------------------------------
Il 21 Marzo è entrata la primavera, la maestra Adelina ci ha mandato il video e ci ha fatto ascoltare la storia:"la Primavera con la nuvola Olga".
In Primavera spunta l’erba e spuntano anche le
foglie degli alberi…
“Sono tanto contento “,dice l’ albero,
“bisogna svegliare il sole”,dice Olga.
In primavera il sole deve alzarsi presto.
Purtroppo è un po’ pigro.
“Svegliati”!Dice la stellina,
“Che pigrone “!Dice Olga.
Il sole pigrone non si alza… Allora la stella Soia
gli da una spinta,”svegliarsiii!
Il sole è molto buffo…
La nuvola Olga scoppia a ridere,ride così tanto
che le scappa la pioggia.
Niente paura,il sole e gli alberi sono contenti!
E’ un’allegra fresca pioggia di Primavera.   
Questa storia ci è piaciuta tanto e l'abbiamo rappresentata cosi!  


 
 

GIORNATA MONDIALE DELLA FELICITA’
de la Redazione Jr. scuola primaria plesso S.B.Platani



Cari lettori lo sapete che esiste la giornata mondiale della felicità?
Noi giovani redattori della S.Biagio non lo sapevamo e, per fare questo articolo, abbiamo scoperto che è il 20 marzo... e mai come adesso la FELICITA' è una ricchezza che stiamo perseguendo... chiusi in casa, limitati nei rapporti umani, se non virtuali, limitati in quella che pensavamo la nostra vita, ma non sconfitti... semplicemente in attesa di riprenderci tutto.
Questo articolo è stato elaborato dalla Redazione quando ancora si riuniva, quando ancora tutti i ragazzi andavano a scuola.
Noi speriamo vi piaccia perchè parla della FELICITA'  che ci auguriamo sia nei cuori di ciascuno di voi.
Questa giornata è stata istituita dall’Assemblea generale dell’ONU il 28 giugno 2012.
Quest’anno si celebra infatti la sua ottava giornata.
L’ONU ha creato questa giornata nella risoluzione A/RES/66/281 nella quale si legge: «L'Assemblea generale decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità, consapevole che la ricerca della felicità è uno scopo fondamentale dell'umanità».
L'organizzazione invita «tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema Onu e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza in maniera adeguata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica».
L’Onu infatti ritiene che il progresso umano non deve solo essere incremento dell’economia e della tecnologia, ma anche la spinta positiva nel ricercare la felicità.
Si sottolinea che la felicità e il benessere sono aspirazioni di tutti gli esseri umani, tanto da essere un vero e proprio diritto: TUTTI ABBIAMO IL DIRITTO DI ESSERE FELICI.
Ma che cosa è la felicita? Come si può essere felici?
Noi ci siamo confrontati su questo tema e queste sono le nostre riflessioni.
Per Gabriele la felicità è un sentimento che si prova quando si è contenti.
Per Giulia la felicità è quando si sta in famiglia e quando fai star bene una persona.
Per Joana la felicità è quando stai con una persona a cui vuoi bene e con cui stai bene.
Per Dario la felicità è quando si sta in compagnia.
Per Giorgia la felicità si trova dentro di noi ed è la cosa più importante.
Per Gabriele la felicità è anche quando prende un bel voto a scuola o quando ti fanno i complimenti.
Per Sofia la felicità è quando riesci a fare una cosa che credevi di non riuscire a fare.
Per Tommaso la felicità è quando si sta insieme a fare una bella cosa.
Per Emilia la felicità è sentirsi amati.
Per Alessia la felicità è quando canta.
Nessuno di noi ha detto che la felicità è possedere cose, come spesso ci vuole far credere la pubblicità: non sono le cose a farci felici, ma le persone perché la felicità non si compra, ma si può solo provare e regalare.
In questo tempo  di coronavirus,  la felicità è l’unico virus che trasmesso fa bene alla salute!
E per voi lettori cosa è la felicità?
NOI BAMBINI DEL PALEOLITICO
de Quelli della IIIC scuola primaria plesso Via Siculiana



Buongiorno io sono una bambina di quasi otto anni, mi chiamo Maria. Siccome sono grandicella aiuto le donne della mia tribù nei loro lavori. Oggi andremo a raccogliere le more, mio padre ne ho viste tante nel bosco vicino ruscello, dove ieri gli uomini hanno cacciato un grande animale con delle grandi corna. Così mangeremo la carne per diversi giorni. Dopo aver raccoltole more, dovrò andare a raccogliere i ramoscelli secchi che serviranno per alimentare il fuoco con cui cucineremo la carne. Che bello! In questi giorni andremo a dormire con la pancia piena.
Maria
Io sono Cleopatra, tra una bambina di nome di nove anni. Vivo in una caverna con mia madre, mio padre e mia sorella Selvaggia. Siamo qui in Europa da poco e viviamo nell’età della pietra. Ogni mattina papà e i miei parenti maschi escono a fare la caccia con l’arco e altri utensili perfezionati la sera prima oppure vanno a pesca con l’arpione. Nel frattempo Selvaggia con il cestino fatto da lei esce sempre a raccogliere i frutti mentre io tengo acceso il fuoco insieme alla mamma che cucina la carne cacciata da papà e dagli altri. Nel nostro tempo libero ci divertiamo a fare i colori e a fare i graffiti nella nostra nuova caverna. Tutte le sere, mentre Selvaggia aiuta papà a pulire gli attrezzi, lui le racconta le sue fantastiche avventure mentre io aiuto la mamma a fare i cestini e cucire nuove abiti. Sono contenta di stare tutti giorni con la mia famiglia, ma il mio desiderio più grande e di poter andare un po’ nel futuro per svolgere le faccende che oggi fa la mamma.
Sofia
Io sono una bambina che vive in Africa, in una tribù di uomini Erectus, durante il paleolitico inferiore. Tutti i giorni aiuto la mia mamma a portare le bacche e i  frutti alla tribù e aiuto mio padre a raccogliere i bastoncini per tenere il fuoco acceso. Con il fuoco abbiamo scoperto che possiamo cucinare la carne, per digerirla meglio, possiamo difenderci dagli animali feroci, possiamo illuminare la notte e possiamo riscaldarci. Io mangio solo dopo che gli uomini, tra cui mio padre, hanno cacciato e mangiato e di solito mangiamo carne di cervo e mammut. Per comunicare con gli altri usiamo il linguaggio primitivo di suoni e gesti. Durante il giorno mi piace giocare arrampicandomi sugli alberi insieme agli altri bambini della tribù e poi la sera andiamo a dormire nelle caverne.
Lucilla
Io  sono Nicholas e sono un bambino dell’età della pietra. Ogni mattina faccio colazione con bacche e frutti. Finita la colazione accompagno mamma a raccogliere le bacche, la frutta e le piante, poi nel pomeriggio vado a caccia con papà. Lui prende gli animali grandi e feroci e io prendo gli insetti. Quando torniamo nella caverna finalmente io posso giocare a “schiacciateschio” con i miei amici. Si è fatta sera e papà  ha acceso il fuoco, mamma cucinato la carne e ceniamo tutti insieme intorno al fuoco. Dopo cena mi spazzolo i denti con una pianta profumata e mi metto a dormire tra le rocce vicino al fuoco per scaldarmi.
Nicolas G.
Ciao sono Chiara, una bambina preistorica. Vivo in una caverna con la mia famiglia, facciamo parte di una tribù ma non vediamo sempre lo stesso posto. La mattina i più anziani raccontano le storie e mi piace molto ascoltarli, dopo vado nella caverna e faccio dei graffiti. I graffiti li faccio con una pietra scheggiata che fa mio padre, lui è bravo anche a pescare e a cacciare, mia madre cucina sul fuoco tutto quello che lui porta. Il pomeriggio aiuto mamma a raccogliere i frutti, a cucire le pelli degli animali per creare dei vestiti. La sera ci riuniamo davanti al fuoco per mangiare e raccontarci quello che facciamo durante il giorno.
Chiara
Io mi immagino nell’ era Paleolitica come un bambino. Con i miei amici cacciamo e viviamo in gruppo come nomadi, ci ricopriamo con le pelli di animali e ci rifugiamo nelle caverne. In quest’epoca abbiamo scoperto il fuoco: è magnifico. Infatti ci cuciniamo, ci scaldiamo e, cosa più importante, ci tiene lontano dagli animali feroci. Siamo riusciti anche ad esprimerci con i graffiti lasciando un ricordo di noi a chi verrà dopo.
Flavio
Mi presento: sono Emanuele, vivo nel Paleolitico che significa età della pietra antica. Vivo in una tribù organizzata cioè dove tutti si suddividono i lavori. Noi siamo tutti capaci a scheggiare la pietra. Abbiamo scoperto per caso come si fa. Mio padre voleva graffiare la caverna con una pietra perché era arrabbiato, si era fatto scappare un mammut e la caccia quel giorno non era riuscita. Così graffiando la parete ha visto che la pietra si appuntiva e ha creato il primo Chopper. Vivo in Africa insieme alla mia mamma, a mio papà e mia sorella. Vi racconto come passiamo la giornata: la mattina papà va a cacciare a pescare, poi dopo la caccia si riposa. Le femmine costruiscono delle ceste con i tendini degli animali dopo che i maschi hanno portato l’animale ucciso. I bambini come me raccolgono la frutta. Grazie alle pelli degli animali come cervi, mammut e bisonti, le femmine cuciono i vestiti per tutti noi. Purtroppo ci sono stati dei periodi molto freddi, ma grazie al fuoco, finalmente ci possiamo scaldare e possiamo cuocere la carne.
Emanuele
Se fossi nato nell’epoca della pietra avrei potuto fare ogni giorno un sacco di cose. Visto che non si andava a scuola, potevo aiutare nelle faccende per esempio potevo raccogliere piccoli rametti per il fuoco e per la costruzione di varie cose: piccole trappole, ceste e cestini, pezzi di recinto e molto altro. Potevo salire sugli alberi per raccogliere i frutti. Potevo aiutare anche il mio papà ad affilare le armi che usava per la caccia e apprendere l’arte della caccia visto che sono un bambino molto curioso.
Nicolas D.
Ciao mi chiamo Nico e sono un bambino del Paleolitico. Viviamo in gruppi nelle caverne e per ripararci dal freddo ci ripariamo con pelli di animali. Vivo con mia madre, mio padre e mia sorella e altre cinque famiglie. Abbiamo compiti ben definiti. Gli uomini sono specializzati nella caccia di animali di grossa taglia, mentre alle donne e ai bambini è riservata la raccolta di bacche, radici e frutti selvatici e ad accendere il fuoco per cuocere i cibi e proteggerci dalle belve feroci. Ogni tanto vado con mio padre a pescare così posso imparare tutti I segreti. Mi diverto a scolpire pietre, a rincorrere i miei amici e dipingere scene di caccia. Vivere in questo periodo è molto bello perché scopriamo tante cose nuove.
Nico
Se io fossi una bambina dell’età della pietra ogni giorno sarei andata a raccogliere le erbe e i ramoscelli  per il fuoco, poi avrei aiutato mamma a cucinare, cioè gli avrei passato le cose. Invece con mio fratello avrei aiutato papà a tagliare le pelli perché poi le cuciamo.
Vittoria
Ogni giorno stare dentro una grotta è molto noioso, per questo io e mio fratello abbiamo creato dei giochi da fare all’aperto come spiare: spiare gli animali, giocare a rincorrerci, fare finta di cacciare, giocare ai leoni, inseguire il sole quando tramonta. Ogni giorno io e  mio fratello aiutiamo la mamma a raccogliere bacche e aiutiamo il papà a preparare gli animali che ha cacciato per cuocerli. Mangiamo così tanto che la mattina neanche ci va di fare colazione.
Chloe
Io sono Angelica una bambina nata nell’età del Paleolitico. Le mie giornate le passavo quasi sempre allo stesso modo vi. Vivevo in una caverna. La  mattina quando mi svegliavo andavo con mia madre a raccogliere bacche, frutti ed erbe varie. Quando tornavo potevo giocare con i miei compagni . Mio padre quando torna della caccia e della pesca lo aiutavo a prendere l’occorrente per accendere il fuoco per cuocere la carne  o il pesce che aveva preso. Il pomeriggio con mia madre facevamo cesti e corde insieme con le erbe che andavo raccogliendo, ma queste cose non mi piacevano tanto da fare. Un’altra cosa che a me piace tanto, invece, era il mio abbigliamento, fatto con le pelli degli animali che mio padre cacciava e prendeva e mia madre li cuciva benissimo.
Io vi saluto dal Paleolitico.
Angelica
Se io vivessi nell’età della pietra sicuramente giocherai con gli altri bambini all’aria aperta rincorrendo e stando attenti all’arrivo degli animali feroci, aiuterei miei genitori a cucinare e raccogliere la legna e per accendere il fuoco.
Riccardo
Ciao sono un bambino del Neolitico, con la famiglia neolitica, con gli amici neolitici. Dall’Africa ci siamo spostati in Europa, in Italia. Qualche homo sapiens sapiens è nato in Italia e ha costruito qualche arma e ottimi utensili. Una mattina, mi svegliò qualcosa, era mio padre che mi disse: - Aho svegliate che dobbiamo annà a caccia-. Io gli risposi :- Sì ma perché? - Il papà continuò :- Perché hai otto anni e guarda ti ho preparato ascia, frecce e arpioni!.
Io:-Ok- papà :-Ottimo-  Io:- Un attimo devo aiutare mamma a prendere le pietre focaie e dopo vengo a caccia con te.
Solo dopo pensai che papà aveva già l’accento romano. Siamo andati a caccia e abbiamo visto una tigre, io l’ho uccisa subito perché sapevo già cacciare e a papà ho chiesto: - Ma ci basterà per tutto il giorno? lui mi rispose di no, così ho ucciso  un  leone: - E’ fatta!!!. Tornando dalla caccia, papà è inciampato, pensavo che non si fosse fatto niente invece si era fatto male, per fortuna era un graffio sul gomito.
Quella giornata è stata molto bella e per questo mi sono sentito felice.
Gabriele
Io se fossi una bambina della preistoria fare queste cose. In quella vita era tutto molto difficile perché non c’era ancora il fuoco. Io i genitori li aiuterai a fare queste cose: andare a caccia di animali, andare a prendere il legno per il fuoco, tenere la caverna pulita e giocherei con i sassi e con i bastoncini. Quando gli uomini hanno scoperto il fuoco, hanno scoperto anche che si poteva cuocere la carne che cacciavano e che cotta era più buona di quella cruda.
Giorgia
Ogni mattina io e la mia mamma ci alziamo presto per raccogliere le bacche, poi, mentre mi diverto a fare la gara con i miei amici per raccogliere più legna, il mio papà va a caccia con tutti gli uomini del nostro gruppo. Nel pomeriggio mi metto sempre vicino a mia nonna, davanti alla nostra gigante caverna, che mi insegni a cucire vestiti con le pelli. Mio nonno diciamo che è il capo del gruppo e controlla se vengono le bestie feroci , c’è mia zia che cerca di mantenere acceso il fuoco, mio zio ha il compito di scheggiare le pietre, gli ultimi sono i miei cugini e mia sorella che costruiscono sempre di giochi con i rametti , infine c’è anche la mia cuginetta più piccola che ha sei mesi e mia zia la tiene sempre al caldo.
Manila
Ciao sono Noemily una bambina del Paleolitico. Ho gli occhi verdi, ai capelli lunghi e castano chiari e la pelle chiara. Sono alta e magra, di carattere educato, gentile e un po’ pazzerello.  Sono la più piccola della famiglia. Vivo in una capanna grande spaziosa con papà Danilus, mamma Tatianas, mia sorella maggiore Nikina , i miei zii e i miei nonni. La mattina papà va a caccia con gli altri uomini mentre io e Nikina aiutiamo la mamma nelle faccende domestiche, prepariamo i cestini insieme nonna Giuska e andiamo a raccogliere erbe selvatiche e frutti insieme a zia Fabilka . Nonna Mariska, invece, sta insegnando a me e agli altri bambini come accendere il fuoco e come mantenerlo acceso. Questo è un compito abbastanza difficile, infatti, io non sono ancora brava anche perché il fuoco mi fa molta paura. Nel pomeriggio io e mia sorella ci riuniamo con gli altri bambini e giochiamo a rincorrerci, ad arrampicarci sulle rocce, sugli alberi e a far rimbalzare i sassi nel fiume. La sera io e la mia grande famiglia ci riuniamo davanti al fuoco per mangiare tutti insieme poi dopo cena rimaniamo intorno al focolare ad ascoltare le storie serie che racconta nonno Antonisko, le storie divertenti di nonno Frank e le barzellette del bisnonno Salvatosko. Questo è il momento della giornata che preferisco.
Noemi
Se io fossi nato nel Paleolitico, avrei aiutato a scheggiare la pietra, costruire, accendere il fuoco, raccogliere i frutti a pescare … cioè avrei aiutato mamma e papà e le altre persone del gruppo della caverna a sopravvivere. Se un animale feroce con il leone, la tigre o l’orso avessero attaccato la nostra caverna, mi sarei nascosto in fondo alla grotta e mi sarei ficcato in un punto stretto dove le belve non possono raggiungermi. Inoltre mi sarei fatto insegnare da papà a fare i graffiti e lo avrei aiutato nella costruzione degli utensili come l’arco. Con gli altri bambini avrei giocato all’aria aperta inventandoci un gioco con le pietre e con il legno. Ad esempio avrei voluto inventare un gioco che bisogna utilizzare un legno grosso di un tronco e una pietra che rotolava e si facevo tipo bilanciere per due bambini. Questa è la mia idea della vita del Paleolitico.
Valerio
Se fossi una bambina dell’età della pietra vivrei in una caverna nella foresta con un lago vicino. La caverna sarebbe dipinte per portare fortuna alla nostra famiglia. La giornata inizierebbe con la colazione fatta di bacche e radici. A pranzo carne cotta degli animali cacciati dal mio papà e per cena pesce crudo pescato da mio nonno. La mia nonna farebbe tanti vestiti per me per la mia sorella e racconterebbe leggende inventate da lei. Il mio papà ammucchierebbe tutte le nostre riserve di legno davanti alla caverna per fare un gran fuoco così la mia mamma potrebbe cucinare la carne e riscaldarci. Di sicuro il fuoco ci aiuterà a spaventare gli animali. In giornata insieme con la mia mamma farei tanti cesti per raccogliere frutta. Come divertimento giocarei a nascondino tra gli alberi con mia sorella. Io penso che questo modo di vivere sia molto difficile per noi bambini ma anche per i grandi per questo dobbiamo apprezzare la vita di oggi.
Daria
LA PRIMAVERA
poesia di Mattia Cosentino
classe IIIA scuola primaria plesso "Via Siculiana"



“Perché la primavera non lo sapeva
Ed aveva continuato ad esserci
Nonostante tutto
Nonostante il virus
Nonostante la paura
Nonostante la morte
Perché la primavera non lo sapeva
Ed insegnò a tutti
La forza della vita.”
PICCOLE RIFLESSIONI
di O'Hara classe III A scuola primaria plesso "Via Siculiana"




" Stiamo vivendo tutti un brutto periodo e sono sicura che a tutti quanti fa paura il Coronavirus che sta facendo morire tante persone.
Non mi piace questa situazione perchè preferisco andare a scuola, a danza e al parco con la famiglia e i miei cugini, per questo dobbiamo battere il virus tutti insieme stando divisi ma uniti. Sono sicura che tutti hanno voglia di incontrarsi e abbracciarsi con i parenti, le maestre, gli amici,  i compagni e quando finalmente lo rifaremo sarà come vedere un meraviglioso Arcobaleno!!! "
I MIEI SOGNI  di Sirya,
IIIA Plesso scuola Priamaria Via Siculiana



“L’idea di scrivere i miei sogni l’ho pensata per realizzare un cartellone che vorrei fare, insieme ai miei compagni, quando torneremo a scuola. E allora ho deciso di scrivere su una lavagnetta, ogni settimana, quelli che sono i miei sogni e i miei desideri, un po’ come faceva Anna Frank con il suo diario”.
ll P i Greco Day  
de I bambini delle classi quarte- scuola primaria plesso F. Morvillo



 
Il 14 marzo è stato il Pi greco day, un giorno importante perché è il giorno in cui si celebra la matematica in tutto il mondo. Lo scorso anno, quando eravamo in terza, noi bambini delle sezioni A, B e C abbiamo fatto una grande festa con tanti lavori e giochi molto divertenti e quest’anno, che siamo in quarta, stavamo aspettando ansiosi questo giorno per divertici tutti insieme con la matematica!… Purtroppo la sospensione delle attività didattiche ha fatto “saltare” questo appuntamento… ma in realtà non completamente! Infatti la maestre ci hanno inviato un video e del materiale da assemblare per creare dei giochi e sfidare in famiglia genitori e fratelli. Ci hanno anche insegnato la canzone di buon compleanno al Pi-Day da cantare tutti insieme contemporaneamente alle ore 15:14 (cioè le 3:14 del pomeriggio) per sentirci uniti anche se distanti… E’ stato bello girare i video mentre cantavamo… alcuni di noi hanno cantato realmente insieme attivando la videochiamata multipla!!!! In questo modo anche noi da casa abbiamo fatto festa con la matematica! In attesa di festeggiarlo il prossimo anno a scuola nella nostra terza edizione, noi bambini di classi quarte di Via Siculiana diciamo:“BUON PI DAY A TUTTI!!!”  
TANTI AUGURI PAPA'!
de i piccolini della sez. E scuola dell'infanzia plesso F.Morvillo



Eccoli tanti disegni coloratissimi con il ritratto dei papà insieme ai loro bambini. Bravissimi i miei alunni hanno svolto l’elaborato dopo avere visto un tutorial che la maestra Adele gli ha inviato. Ci sono anche i lavoretti del papà che i bambini avevano iniziato a scuola prima dell’interruzione delle attività didattiche. La loro maestra glieli darà al loro rientro.
#IO RESTO A CASA
de la classe IIIB scuola primaria plesso F.Morvillo



Anche da casa, i bambini della classe IIIB hanno inviato alla redazione i loro pensieri sulla situazione straordinaria che stiamo vivendo.

L'amore è più forte.Il virus sarà sconfitto  e ci potremmo rivedere e riabbracciare (Mattia D'Ippolito)

#Io resto a casa ci vediamo presto (Matias)

Insieme ce la possiamo fare, io resto a casa fatelo anche voi! Forza Italia!
(Elisa Toti)
CE LA FAREMO
de i piccolini della sez E scu9ola dell'infanzia F. Morvillo

 



 
I BAMBINI DELLA MAESTRA ADELE IACOVANTUONO E SIMONA DI CAVIO HANNO PRODOTTO INSIEME AI LORO GENITORI E FRATELLINI DISEGNI E CARTELLONI RICCHI DI COLORE E FANTASIA PER DARE COLORE A QUESTO PERIODO BUIO E TRISTE.
 
FORZA BAMBINI CE LA FAREMO.
 
ANDRA’ TUTTO BENE!
de i piccolini della Sez. F scuola dell'infanzia plesso V. Siculiana


 
lo dicono i bambini di 3 e 4 anni della SEZ.F .

Alcuni con frasi, altri con i loro meravigliosi elaborati.
Irene 3 anni: Ciao maestra Adelina,andrà tutto bene! Io sto a casa! Attenzione,lavatevi con acqua e sapone,così almeno possiamo andare tutti a scuola.
Federico 4 anni: Allora c’è un mostriciattolo che si chiama Coronavirus,e questo mostriciattolo va per tutto il corpo,lavatevi spesso le mani,non vi toccate la faccia e poi state a casa e andrà tutto bene!
Nicole 4 anni:Andrà tutto bene! Insieme riusciremo a sconfiggere questo brutto virus!Forza Italia siamo con te!
Loris 5 anni:Il Bibbirus.
Chiara 4 anni: Andrà tutto bene,torneremo di nuovo a scuola,voi state a casa perché c’è il signore virus,ciao!
Nicola 4 anni: Andrà tutto bene,io rimano a casa e sconfigge il coronavirus .Non toccare l’occhi,naso, bocca con le mani,molto lontano con le persone. Spero a tornare a scuola con i miei amici. Restate a casa andrà tutto bene,insieme possiamo essere più forti!   
Ciaoooo!!!!
de i piccolini della sez. D scuola dell'infanzia plesso F. Morvillo


 

Le insegnanti Ambrosino Patrizia e Di Cavio Simona della sez. D della scuola dell’ infanzia di via Siculiana inviano i lavori prodotti dai bambini in questo periodo inerenti l’ iniziativa “ Disegna un arcobaleno con la scritta TUTTO ANDRA’ BENE” I bambini si sono impegnati molto e le loro maestre ne hanno apprezzato il lavoro.
TANTI ARCOBALENI PER ESSERE TUTTI VICINI
de gli alunni della classe 3C scuola primaria plesso F.Morvillo.


 
 
Anche noi della 3 C abbiamo aderito con le nostre famiglie e le nostre maestre all'iniziativa di disegnare un arcobaleno per sentirci vicini anche se siamo tutti un po' lontani.
Ci piace un sacco l'arcobaleno perchè è colorato come noi bambinie ed è per questo che ci rappresenta bene.
Infatti l'idea che tutti i bambini italiani facciano un immenso arcobaleno coloratissimo sulla nostra penisola è super  meravigliosa e sicuramente caccerà via questo virus e tornerà a splendere   il sole... così potremo di nuovo incontrarci, abbracciarci, giocare e studiare insieme nella nostre scuole.
ANDRA' TUTTO BENE!
# ANDRA' TUTTO BENE
de I bambini della 1A scuola primaria plesso Via Siculiana.


 
 

Le alunne e gli alunni della classe IA di concerto con i loro insegnanti e con la collaborazione preziosa delle famiglie, tutti distanti ma vicini, hanno condiviso coloratissimi "Ponti Arcobaleno" di speranza e sorrisi che solo i piccoli sanno dare.
LA SCUOLA NON CHIUDERA’ MAI!
de "la Redazione"


 
 
In queste ultime settimane, giorno dopo giorno, a tutti noi sembra di vivere in un catastrofico film , non riuscendo
a credere che il surreale sia diventato fin troppo reale.
Le attività didattiche , come tutti ben sappiamo, sono state sospese in tutto il nostro paese per gli studenti
di ogni ordine e grado… o almeno così sembrerebbe.
In verità tutti gli edifici scolastici sono chiusi ma non la comunità che li popola e che rende la scuola non solo mura di
mattoni ma un’entità viva, unica e a attiva.
Nessun elemento di questa comunità si è tirato indietro, ognuno nel suo ruolo e nel suo piccolo sta dando il massimo
per il bene comune, senza medaglie, encomi o super poteri: dai presidi che sovrintendono e prendono le decisioni
anche quelle che mai avrebbero voluto, agli insegnanti che se ne stanno inventando una più del diavolo per
essere vicini ai loro ragazzi e non solo didatticamente, al personale Ata che si è fatto carico di igienizzare al meglio gli
ambienti, al personale di segreteria che continua nei suoi molteplici lavori , ai genitori che affiancano i loro figli divenendo
supplenti temporanei e soprattutto agli alunni che continuano a studiare, a leggere e a sognare che l’arcobaleno arrivi presto
per correre di nuovo nei corridoi per arrivare primi in classe.
Se le scuole di mattoni sono chiuse, se ne sono aperte centinaia di migliaia di altre, in ogni cameretta dove c’è un bambino che fa SCUOLA!
#andratuttobene#
dei ragazzi della 5 B  scuola primaria plesso S. Biagio


 
 

Noi alunni della 5 B abbiamo realizzato con la pixel-art(coding)  il nostro arcobaleno, per dare un tocco di colore e un'onda
di positività alle nostre giornate. È un modo per sentirci vicini e uniti in questo periodo
un po' triste e oscuro, in cui mantenere la distanza è davvero necessario.
#iorestoacasa#falloanchetu#ecoronavirusnoncisarapiu#
ACROSTICO DI CARNEVALE
 de "Quelli della C scuola primaria plesso Via Siculiana.


 
Oggi Martedì Grasso  tutti belli mascherati ci siamo divertiti a creare per la prima volta un acrostico sul Carnevale.
Alla fine abbiamo scelto quello che ci piaceva di più .
E' stato un lavoro divertente e pazzerello come noi...W CARNEVALE!
C arnevale è
A rlecchino
R ubacuori
N asconde le
E mozioni e
V anitoso
A ffascina
L e mascherine
E ntusiaste
La Relazione Junior di San Biagio alla riscossa


 
Oggi lunedì 17 Febbraio nasce la Redazione Junior del plesso San Biagio Platani.
 
Noi siamo alunni di classe quinta e questi sono i nostri nomi :
 
Sofia, Dario, Emilia, Alessia, Giorgia, Gabriele, Tommaso, Joana e Giulia.
 
Noi siamo molto contenti di far parte del giornalino della scuola perche è stata una grande soddisfazione essere stati scelti dalle nostre maestre.
 
Inoltre siamo curiosi di vivere questa nuova esperienza.
 
Noi ci impegnamo a dare il nostro meglio negli incontri che faremo e speriamo che ne escano fuori degli articoli interessanti e che i nostri lettori abbiano il piacere di leggerli.
 
W NOI!
" LA CELLULA "
Quelli della 5B, scuola primaria plesso Via Siculiana

In questo mese abbiamo studiato la cellula .L’argomento ci è piaciuto molto e così abbiamo fatto degli approfondimenti.
Abbiamo compreso che… tutti gli esseri viventi sono formati da tantissime piccolissime particelle, chiamate CELLULE che possiedono vita, cioè sono capaci di vivere, riprodursi e svilupparsi.
Esistono organismi unicellulari (batteri) e pluricellulari (l’uomo, animali e piante)
Le cellule sono molto piccole e visibili solo al microscopio.
Il corpo umano è composto da cellule di tipi diversi, ciascuna con la sua forma e con un preciso compito da svolgere.
Per quanto possano essere diverse, tutte le cellule sono composte dalla MEMBRANA CELLULARE, DAL CITOPLASMA E DAL NUCLEO.
·         La membrana cellulare è lo strato che riveste  e da forma alla cellula, controlla il passaggio delle sostanze nutritizie e di scarto.
·         Il citoplasma è un liquido gelatinoso in cui ci sono gli organuli, delle particelle che svolgono le funzioni vitali della cellula
·         Il nucleo, un grosso organulo rotondo, è il cervello della cellula, perché contiene tutte le istruzioni per il suo funzionamento, “scritte” nel DNA (una molecola speciale).
Le cellule si riproducono per SCISSIONE, cioè ogni cellula si divide a metà e così si hanno due CELLULE-FIGLIE che ricevono le sostanze e una copia intera di DNA della cellula madre.
Le cellule del nostro corpo hanno comportamenti diversi: quelle del cervello, dopo la nascita, non si riproducono più; quelle del sangue e della pelle si riproducono fino alla morte; quelle ossee si riproducono in caso di frattura dell’osso stesso.
Lo sapevate che in esseri della stessa specie ma di dimensioni diverse, non cambia la grandezza delle cellule ma solo il loro numero?
Oltre alle cellule animali, esistono anche cellule vegetali, che si differenziano per alcune caratteristiche:
v La cellkula vegetale ha dimensioni maggiori di quella animale;
v La cellula vegetale ha una parete cellulare rigida, formata da cellulosa che le da forma e sostegno;
v Nella cellula vegetale è presente un vacuolo grande, un sacchetto che contiene acqua e altre sostanza;
v Nel citoplasma della cellula vegetale sono presenti i cloroplasti che contengono la clorofilla

 
NO AL BULLISMO
I piccolini della sezione F scuola dell'Infanzia plesso S.B.Platani




 
Diciamo no al bullismo che non ci piace perchè fa male e ferisce.
Noi vogliamo essere tutti amici!
 

UNO SPETTACOLO BELLISSIMO
de Quelli della 3C scuola primaria plesso Via Siculiana



 
II bambini della 3C insieme a molte altre classi sono andati a vedere uno spettacolo teatrale .
Questi sono alcuni dei temini scritti successivamente.

 
Il giorno 4 febbraio i miei compagni ed io siamo andati a vedere lo spettacolo “Libero Zoo” al teatro di Tor Bella Monaca.
Nel teatro era buio e silenzioso e poi c’era un signore, Gek Tessaro, che disegnava gli animali, come le balene, i rinoceronti… Questi animali ballavano pure a ritmo di musica.
Io mi sentivo emozionato e stupito dalla bravura di quel signore e applaudivo più forte che potevo per fargli capire che era stato bravissimo, anche i miei compagni la pensavano come me e anche le maestre erano stupite e meravigliate.
C’erano le maestre Sabrina, Raffaela e Claudia e anche loro erano felici
Lo spettacolo mi è piaciuto moltissimo perché nel finale sono comparsi tutti gli animali come per un saluto.
Il mio desiderio era di poter dipingere qualcosa dove aveva disegnato Gek.
EMANUELE
 
Oggi sono andata al teatro di Tor Bella Monaca con la mia classe e molte altre classi e abbiamo visto “Libero zoo”, uno spettacolo di Gek Tessaro.
La sala era buia, si sentivano le chiacchiere degli altri bambini e ad un certo punto si sono spente le luci…stava proprio iniziando!!!
La maestra Tilde ha iniziato a parlare e sembrava sapesse già tutto!
Gek ci ha presentato e disegnato molti animali e ha detto delle poesie: è stato bellissimo stare lì!
Alla fine Gek ci ha mostrato tutti gli animali in fila indiana ed erano tutti felici.
Abbiamo applaudito e ce ne siamo andati.
Lo spettacolo mi è piaciuto moltissimo per i colori e tutto il resto: è stato SUPERBELLISSIMO!!!
NOEMI.
 
Questa mattina io e tutti i miei compagni siamo andati a vedere uno spettacolo che si chiamava “Libero Zoo”.
Lo spettacolo si svolgeva in un teatro, la sala era buia, eravamo in tanti che le poltrone non bastavano neanche per le maestre.
Il personaggio era un’artista ,  Gek Tessaro, che dipingeva con due ma ni insieme, nel frattempo diceva delle rime e noi vedevamo anche delle immagini attraverso uno schermo.
Alla fine ha raggruppato tutti gli animali ed una mosca si è poggiata sulla coda dell’elefante.
Sì mi è piaciuto lo spettacolo perché era una cosa che non avevo mai visto.
CHIARA
 
Questa mattina sono andata al teatro di Torbellamonaca,  insieme ai miei compagni a vedere lo spettaco “libero Zoo”
Il teatro aveva tante poltrone. All’inizio quando siamo entrati era tanto luminoso, ma quando è iniziato lo spettacolo, le luci si sono spente.
I personaggi erano degli animali creati da Gek Tessaro sul momento e si muovevano e nuotavano con una canzone di sottofondo.
Alla fine dello spettacolo Gek ha fatto vedere tutti gli animali messi in fila.
Lo spettacolo mi è piaciuto molto perché i disegni e la musica erano molti belli, anche se avrei voluto che fossero disegnati più animali.
LUCILLA
 
Il giorno quattro febbraio sono andata con la mia classe 3C al teatro di Tor Bella Monaca e abbiamo visto uno spettacolo di nome “Libero Zoo”
L’ambiente in cui si svolgeva lo spettacolo era un teatro grande ed era pieno di bambini seduti sulle poltrone nere e c’era pure un gigantesco palco con delle tende.
Il personaggio era un signore di nome Gek Tessaro.
Gek Tessaro dipingeva con tanti tipi di pennelli diversi paesaggi, animali e tante altre cose e nello schermo ce le ha fatte vedere.
Lo spettacolo mi è piaciuto tanto perché l’autore è stato molto bravo e ha disegnato con due mani nello stesso momento
MANILA
 
Il giorno quattro febbraio sono andata al teatro di Tor Bella Monaca con le maestre e i compagni a vedere lo spettacolo di nome “Libero Zoo”.
L’ambiente era buio e festoso perché tutti battevamo le mani al ritmo della musica.
I personaggi erano gli animali dello zoo che cantavano, ballavano mentre un signore le disegnava e diceva poesie.
Lo spettacolo si è concluso con la liberazione degli animali.
Mi è piaciuto tanto perché era la prima volta che ho visto uno spettacolo disegnato
DARIA MARIA
 
Il giorno quattro febbraio sono andata al teatro di Tor Bella Monaca con la mia classe .
Abbiamo visto disegni fatti da un signore di nome Gek che pitturava gli animali con due mani…wow!!!
Eravamo in un teatro gigantesco e da lì Gek pitturava.
Alla fine c’erano gli animali tutti in fila.
MI è piaciuto tantissimo perché pitturava benissimo e ogni animale aveva la sua musichetta
NICOLAS D.

QUANTO E' BUONA L'ARANCIATA  
de i piccolini della sez. F scuola dell'Infanzia , plesso via S.B.Platani

Noi bimbi della sezione F  della scuola dell'infanzia di via S.Biagio Platani abbiamo trascorso una mattinata fantastica tra schizzi e spruzzi di arance.
Con le mani abbiamo toccato e manipolato, con il naso abbiamo annusato l'odore dell'arancia, con gli occhi abbiamo osservato il colore, la forma  e tutte le altre caratteristiche visive, con la bocca abbiamo mangiato e bevuto e con le orecchie abbiamo ascoltato la spiegazione della maestra.
L'esperienza ci è piaciuta tantissimo perchè è stata divertentissima e stupenda.

" WORD NUTELLA DAY! "
Della Redazione Jr. Via Siculiana

Lo sapevate cari lettori che oggi si celebra il “Nutella Day?
Sinceramente noi redattori Jr della “Voce della scuola” non lo sapevamo, ma come potevamo non informarci sull’evento più cioccolatoso dell’anno?
Quest’anno si celebra la tredicesima edizione del “Word Nutella Day”, evento creato dalla blogger americana Sara Rosso proprio il 5 febbraio del 2007.
Riteniamo che la Nutella una giornata celebrativa se la meritasse proprio, perché non c’è persona al mondo che almeno una volta non ne abbia assaggiato un cucchiaino o luogo in cui non si riconosca il suo iconico vasetto.
La parola Nutella ormai è una parola internazionale che compare addirittura sui dizionari ma cosa significa o più semplicemente quanto ne sappiamo della crema spalmabile più famosa di sempre, più copiata ma mai eguagliata, orgoglio del nostro paese?
Ebbene sì, la Nutella  è proprio tricolore, infatti è stata preparata per la prima volta dall’industria dolciaria piemontese di Alba in provincia di Cuneo della famiglia Ferrero . Michele Ferrero nel 1963 rinnovò la “Supercrema” creata da suo padre Pietro nel 1951, con l’intenzione di commercializzarla in tutta Europa…
… E così fu
Il primo vasetto uscì dalla fabbrica il 20 aprile 1964 ed ebbe subito un grandissimo successo nel nostro paese, l’anno successivo conquistò la Germania, nel 1966 la Francia e da lì tutto il mondo.
Oggi ne vengono prodotti, in 9 stabilimenti sparsi in 5 continenti, ben 365.000 tonnellate all’anno, praticamente una tonnellata al giorno pari al peso  dell’ Empire State Building; allineando i vasetti, dei quali se ne vende uno ogni 2 secondi e mezzo, si coprirebbe 1,8 volte la circonferenza del nostro pianeta oppure per otto volte la Grande Muraglia Cinese
Come la crema anche il nome fu inventato da Michele Ferrero che unì due termini: nut, che significa «nocciola» in inglese, e il suffisso vezzeggiativo italiano –ella e, possiamo aggiungere, questa  fu la sua seconda grandissima invenzione.
Dalla sua prima fabbricazione gli ingredienti sono sempre gli stessi sette e visti i risultati perchè cambiarli: nocciole al 13%,cacao magro al 7,4%, latte scremato in polvere all’8,7 %, zucchero, olio di palma , vanillina e lecitina
 
Oggi sul mercato si trovano moltissimi prodotti a marchio Nutella, tutti da mettere nel carrello della spesa:
 
·         La confezione monodose da 15 grammi
·         Il bicchiere da 200 gr. spesso decorato con i personaggi preferiti da noi bambini
·         Gli inconfondibili vasetti da 400-600-750 e 925 gr
·         Nutella B-ready, ottimo e gustoso snack ideale per le nostre ricreazioni mattutine
·         Nutella & go, da portare sempre con te e gustare con i croccanti piccoli grissini
·         Nutella Biscuits, gli ultimi nati, biscotti di frolla con un cremosissimo ripieno che hanno il solo difetto di finire subito!
 
Ogni mamma però ha un suo modo di usare la Nutella per i propri bambini e le ricette sono infinite.
Noi della redazione ne abbiamo messe alcune, rigorosamente testate da noi redattori.
Dunque a questo punto, con una grandissima acquolina e una voglia infinita di gustarcene un po’, non ci resta che concludere con lo storico slogan
 CHE MONDO SAREBBE SENZA NUTELLA?    
 
" LE RICETTE DELLA REDAZIONE "


ROTOLO ALLA NUTELLA del Redattore Lorenzo

Ingredienti:
 
·         100gr. Di farina
·         10 gr.
·         5 uova
·         1 bustina di vanillina
·         140gr. di zucchero
·         Nutella quanta ne serve
 
PROCEDIMENTO :
Montare i tuorli con 90 gr di zucchero, miele e vanillina per 10 minuti.
Montare gli albumi a neve (ma non troppo9 con lo zucchero (50 gr.) e un pizzico di sale.
Unire i due composti e aggiungere lentamente la farina setacciata.
Stendere l’impasto sulla carta forno (spessore 1 cm).
Cuocere in forno senza ventola a 220° per 6/7 minuti.
Togliere dalla teglia e spolverizzare con lo zucchero.
Sigillare con la pellicola.
Quando è freddo, farcire con la Nutella e arrotolare.
Chiudere bene con la carta di alluminio e ripore in frigo per almeno un’ora.
 
 
PAVESINI COCCO E NUTELLA  della Redattrice Linda
I Pavesini cocco e Nutella sono il mio dolcetto preferito per la merenda e sono molto facili e veloci da preparare.
Ingredienti per una decina di dolcetti:
·         2 pacchetti di Pavesini
·         70/80 gr. di Nutella
·         Una tazza di latte
·         2 cucchiaini di Nesquik
·         Farina di cocco.
 
PROCEDIMENTO :
Disporre i Pavesini sul piano di lavoro.
Spalmare La Nutella su metà di essi e, con i biscotti rimasti, coprire la farcitura come un panino.
Preparare una tazza di latte con 2 cucchiaini di Nesquik.
Intingere rapidamente i Pavesini, uno alla vota, in modo da non farli inzuppare troppo.
Passare i Pavesini nella farina di cocco.
I Pavesini cocco e Nutella sono pronti…potete servirli subito o anche conservarli in frigo per non oltre mezza giornata.
Varianti.
Al posto della Nutella si può usare la marmellata oppure si possono bagnare i biscotti nel succo di frutta.
Se non amate il gusto del cocco potete sostituire la panatura con farina di pistacchio, granella di nocciole o semplicemente con il cacao
 
 
CIAMBELLONE CON CUORE ALLA NUTELLA  della redattrice Isabella
INGREDIENTI :
·         240 g. di farina 00
·         100 ml. di olio di semi o burro
·         160 ml. di latte
·         180-200 g. di zucchero
·         3 uova
·         zucchero a velo q.b.
·         1 bustina di lievito
·         nutella
 
PROCEDIMENTO :
Versare in una terrina 3 uova intere e unite lo zucchero, con l’aiuto di uno sbattitore elettrico lavoratele bene per circa dieci minuti fino a che sono belle spumose, schiarite e gonfie ( vi consiglio di toglierle dal frigo almeno un oretta prima affinchè siano a temperatura ambiente).
Ora setacciare la farina con la vanillina e il lievito, versarla pian piano nella ciotola insieme alle uova e zucchero alternandola al latte o se preferite utilizzate il burro ma prima fatelo squagliare dentro il latte tiepido !
Amalgamare molto bene il composto sempre con l’ausilio dello sbattitore elettrico, l’impasto deve risultare bello cremoso e fluido senza grumi !
Prendere uno stampo per ciambella 22-24 cm. circa versate metà del composto e mettete sopra la Nutella, ricoprite con il restante impasto e infornate a 180° forno preriscaldato in modalità statico per 35-40 minuti circa !
Vi consiglio di fare sempre la prova stecchino per verificare la cottura del dolce, e di non aprire il forno prima che siano trascorsi almeno 30 minuti !
Una volta cotta sfornare e fare raffreddare bene prima di togliere il ciambellone dallo stampo
Disporre sopra un piatto per torte e spolverare con abbondante zucchero a velo, servire tagliata a fettine e aggiungere altra Nutella se lo gradite

"I NUTELLOTTI" della redattrice Emilia.
Tempo di cottura 10 minuti a 180°
Ingredienti
-150gr. farina
-180 gr. di Nutella
- 2 uova.

PROCEDIMENTO :
S'impasta la farina e le uova, poi si fanno tante palline.
Con il dito di fa un buchino in mezzo alla pallina e si mette la teglia in forno.
Sfornati i biscotti, si mette con un cucchiaino si mette la Nutella nel buchino.
 
…buon appetito !
" La Shoah vista dagli occhi di... un orsacchiotto "
de I piccolini della sez. C, scuola dell'infanzia di Via Siculiana


L’orsacchiotto Otto e la sua storia sono stati i protagonisti della giornata della memoria di quest’anno. La storia narra dell’amicizia di Otto e di due bambini, Davide e Oscar, tre compagni di gioco inseparabili, ma vennero divisi da una stella gialla cucita sul petto e dalla crudeltà della guerra. Ma non per sempre... grazie a Otto i due amici si incontrano di nuovo.
 
Parlare della “giornata della memoria “ non è mai semplice, in particolare con bambini piccoli, tuttavia abbiamo utilizzato un mediatore vicino al mondo dei bambini( un orsacchiotto di pezza) usando un linguaggio semplice. I bambini hanno dimostrato una sensibilità e intelligenza “adulta”, si sono emozionati e attraverso la conversazione guidata hanno individuato le parole chiave ( amicizia, famiglia, diversità, separazione, amore, pace) che hanno permesso di riflettere per conoscere e non dimenticare.
 
 

 
" IL GIORNO DELLA MEMORIA "
Quelli della VB
In occasione della giornata della Memoria noi della quinta B abbiamo
relaizzato tutti insieme una poesia.
L'abbiamo scritta con tutto il cuore

Ecco gli Ebrei con il soffio della morte
sui loro volti.
Al posto del proprio nome un numero scritto
sulle braccia.
Corpi scarni, in fila, come fantasmi senza dignità e vitalità.
Nelle loro menti affiorano ricordi del passato come lame affilate
che trafiggono il cuore.
Sogni infranti, mai più realizzati.
Speranza di un mondo di PACE
 

 
"LA CITTA' CHE SUSSURRO' "
de Quelli delle classi terze, scuola primaria, plesso Via Siculiana.



Noi bambini delle classi terze con le nostre maestre ci siamo preparati alla giornata delle Memoria leggendo un libro che ci è piaciuto tantissimo scritto da Jennifer Elvgren dal titolo “La città che susurrò”.
 
Il titolo, in verità, ci ha molto incuriosito perché le città non possono sussurrare!!!
 
Con questa lettura, invece, abbiamo scoperto il contrario.
 
Il libro s’ispira ad una vicenda realmente accaduta durante la seconda guerra mondiale in un piccolo villaggio di pescatori in Danimarca, Gilleleje, nel quale gli abitanti nascosero in case private, magazzini, fienili, cantine e chiese tantissimi ebrei e dal quale 1700 di essi riuscirono a raggiungere le coste neutrali della Svezia e la salvezza.
 
E’ la storia della piccola Anett  che scopre, infatti, che nel buio scantinato di casa sua è nascosta una famiglia di ebrei , è la storia di una bambina che vince le sue paure, è la storia di un’amicizia tra due bambini, una libera e uno nascosto e fuggiasco, ma è soprattutto una commovente storia di solidarietà , di umanità, di coraggio e di speranza .
 
Un intero paesino, con la frase in codice “Abbiamo nuovi amici”,  si mobilita come può per salvare la famiglia rifugiata, tanto da  far sussurrare, in una notte senza luna, un villaggio che voce in genere non ha... e anche noi lettori, un pochino, con il pensiero e i nostri disegni l’abbiamo fatto sussurrare di nuovo.
 
"PER NON DIMENTICARE"


I professori e gli studenti della scuola secondaria di primo grado per la Giornata della Memoria hanno organizzato una mostra che si è inaugurata oggi alla presenza dell'assessore della scuola Gisonda, del rappresnetante della comunità ebraica consigliere Coen, dell'ispettrice dell'ufficio scolastico regionale e di alcuni rappresentanti dell'associazione "Marco Pietrobono".
 
I ragazzi hanno organizzato, infatti, durante il primo quadrimestre la  riproduzione dei campi di concentramento, studi sugli usi e costumi degli ebrei raccolto testimonianze dei sopravvissuti.
 
La mostra termina con un'esperienza sensoriale che lascia senza fiato e parole: è stato riprodotto un vagone dove, entrando al buio, è possibile ripercorrere i terribili momenti di quel viaggio che portava ai capi di concentramento, ascoltando voci, rumori e testimonianze
"CONCERTO IN PALESTRA"
de "Quelli della 3C scuola primaria plesso Via Siculiana"

 
 
Mercoledì scorso, appena appena rientrati a scuola dalle vacanze di Natale, abbiamo avuto una bella sorpresa.
 
Infatti insieme ai compagni delle altri classe terze abbiamo ascoltato un concerto bellissimo e meraviglioso fatto con gli strumenti a fiato.
 
Si è esibito un quintetto, infatti i musicisti erano cinque, molto simpatici, soprattutto uno che era un gran simpaticone che hanno suonato sei strumenti diversi che poi ci siamo messi a disegnare: il corno francese, il clarinetto, il flauto dolce e quello traverso e l'oboe.
 
Il concerto è durato più di un'ora , ma è sembrato durare 5 minuti perchè ci è piaciuto un sacco
" I FANTASTICI 9 "
de La Redazione Junior- scuola primaria pelsso Via Siculiana.

 
Da oggi ci siamo anche noi, perchè nasce la Redazione Junior della scuola Primaria , plesso di Via Siculiana.
 
Da oggi iniziamo questa grande avventura!
 
Noi siamo i mitici 9 redattori junior, ragazzi delle classi quinte e ci chiamiamo : Lorenzo, Alessandro, Emilia, Isabella, Linda, Alice, Asia, Diego e Simone.
 
Non ci aspettavamo di essere proprio noi i prescelti e proprio per questo siamo contenti ed emozionati di lavorare nella Redazione del  giornalino on line della nostra scuola.
 
La voglia di iniziare è tanta anche perchè abbiamo atteso molto questo momento, anzi non ci speravamo quasi più, siamo certi che sarà un'esperienza unica e fantastica
 
Siamo, però, alle prime armi, quindi cari lettori e lettrici speriamo ci scusiate se nei nostri futuri articoli ci sarà qualche piccola imperfezione... noi ce la metteremo tutta per fare benissimo.
 
Un consiglio: visitate e leggete spesso "La Voce della Scuola" perchè fa bene leggere ed informarsi ad ogni età e  perchè le sorprese non finiranno qua!
POESIA “LA BEFANA”
di Quelli della IIIC scuola primaria plesso Via Siculiana
 
 
NELLA NOTTE DELL’EPIFANIA
 
UN CIELKO MAGICO TOGLIE L’OSCURA AGONIA.
 
INFATTI I DESIDERI DI OGNI BAMBINO
 
FANNO SFRECCIARE QUESTO STRANO MOTORINO.
 
SE GUARDI BENE VEDI UNA SCOPETTA
 
CHE VOLA VELOCE, VELOCE SU OGNI CASETTA.
 
A CAVALCIONI CI STA LA VECCHIA BEFANA
 
COL FAZZOLETTO AL POSTO DELLA BANDANA
 
HA IL VISO RUGOSO E UN LUNGO NASO
 
MA LEI SORRIDE IN OGNI CASO.
 
NELLE CALZE SUI CAMINI APPESE
 
METTE GOMME E CARAMELLE TANTO ATTESE
 
MA AI BAMBINI UN PO’ MONELLI
 
CI METTE PEZZETTI DI CARBONE AMARELLI.
 
QUANDO TUTTE LE CALZE AVRA’ RIEMPITO
 
RIMETTE IL TURBO PRCHE’ LEI E’ UN MITO!
POESIA “BABBO NATALE”
Della 3C Scuola Primaria Plesso Via Siculiana.

BABBO NATALE VOLA CON LA SLITTA DORATA
NELLA SANTA NOTTE DA STELLE ILLUMINATA.
VOLA TRAINATO DA VELOCI E AGILI RENNE
E SI FERMA SUI TETTI PIENI DI ANTENNE.
DOPO AVER LETTO LA LETTERINA
SCENDE ED ENTRA IN OGNI PORTICINA.
MA CICCIONE COME E’, COME FARA’?
CERTO UNA DIETA SPECIALE DI DOLCI
HA FATTO DI GIA’
SI STRIZZA, SI ACCARTOCCIA CON LA PANCIA MORBIDOSA
E POI SCIVOLA E VIENE GIU’ DALLA CAPPA POLVEROSA.
APRE IN FRETTA IL SUO GRANDE SACCONE
E HA IL REGALO GIUSTO PER OGNI OCCASIONE.
SOTTO L’ALBERO, MENTRE TUTTI SONO A DORMIRE,
LASCIA IL SUO DONO PIRMA DI RIPARTIRE.
PER NON DIMAGRIRE TROPPO MANGIA UN BISCOTTINO
E NELL’OSCURITA’ RIPRENDE IL SUO CAMMINO.

INCONTRO CON ETTORE PEROZZI
BIBLIOTECA Scolastica “F. Morvillo” via Siculiana
4 dicembre 2019
De gli alunni della classe VA
 
Mercoledì  4  dicembre io sono venuto all’ incontro con lei dopo la scuola.
Per me incontrarla è stato bello perché non avevo mai visto un astronauta.
Grazie a questa occasione ho imparato molto sullo spazio e tutto quello che coinvolge un astronauta.
Mi è piaciuto molto vedere i filmati, soprattutto l’attracco con la stazione spaziale perché ho visto che era grande e con tanti pezzi di metallo ed anche altri materiali.
Ho capito che per costruirla ci è voluto tanto impegno.
Mi è piaciuta anche la foto che lei ha mostrato dove gli astronauti fluttuano nella stazione spaziale mentre si facevano una foto.
Mi ha colpito anche il cartone animato di Yuri Gagarin che percorre con la sua navicella spaziale l’orbita della Terra (1961)
Quest’incontro mi è piaciuto perché mi piacciono gli incontri che organizza la scuola con autori e scienziati.
La ringrazio per essere venuto e per averci dedicato del tempo in cui potevamo imparare e divertirci allo stesso tempo. Jarod

A me le cose che hanno colpito sono tante: quando Ettore ha detto che i primi esseri viventi che sono andati nello spazio sono stati gli animali, tra cui un cane di nome Laica che poi non è riuscito a tornare.
Poi, mi è piaciuto vedere il video di quando sorgeva la Terra, vista dalla Luna, perché non ci credevo. Ci hai fatto vedere il video dove la navicella si stava attraccando alla stazione spaziale. Io non ho comprato il libro perché di tutto quello che hai detto ho capito abbastanza e ha scuola ne abbiamo parlato molto.Infine, mi è piaciuto il video quando Yuri Gagarin andava nello spazio ed è stata bella anche la canzone di Baglioni.Ti ringrazio di esser venuto. Valerio
 
Caro Ettore Perozzi, l’incontro è stato bello.
A me è piaciuto quando Buzz astronauta dell’Apollo 11 faceva fare allenamento a Buzz Leatiar e mi ha fatto ridere.
Poi mi è piaciuto quando hanno mandato Laika, è una razza di cane che è stato nello spazio dentro la navicella spaziale, ma la cosa che non mi ha fatto piacere che è morto.
Io ti vorrei fare qualche domanda: Quando hai saputo che è morto il cane hai pianto: cosa vorresti dire ai quei tizi che lo hanno mandato? Com’è la stazione spaziale all’interno?
Infine, io dico che tu sei stato coraggioso. Spero tanto che hai letto i nostri Caviardage. Ne abbiamo realizzato uno con un tuo testo ed uno con lo scritto di Samanta Cristoforetti.
Io non ho potuto prendere il libro perché mia madre non voleva e a casa ho tanti libri che non ho ancora letto.  Mario

Caro Ettore, ieri non potevo venire all’ incontro, ma avrei voluto esserci e i miei compagni mi hanno raccontato cosa avete fatto.
Quello che mi sarebbe piaciuto è il cartone di Yuri Gagarin ma anche il cartellone delle terze.
Io non ho comprato il libro, ma avrei voluto comprarlo e adesso proverò a convincere mia madre.
Oggi ho scoperto 3 informazioni che tu hai detto e che io adesso conosco: le prime forme di vita che sono andate nello spazio sono alcuni animali, i cinesi hanno molti miti sullo spazio e sull’ origine del mondo e che se, nella stazione spaziale, si incontra una briciola in un ingranaggio tutto il razzo non funziona più.
Infine ti vorrei fare una domanda: Secondo te l’essere umano riuscirà a colonizzare un pianeta? Denis

Caro Ettore, questo incontro con te l’abbiamo aspettato tutti con gioia ed allegria. La cosa che mi è piaciuta di più, non è una, ma tutto! Sono felice di aver saltato il mio Parkour (il mio sport) perché ho imparato tante cose e mi  sono divertita. Sono felice di averti dato il mio caviardage: in classe abbiamo votato se dartelo e tenerlo noi. Ha vinto la maggioranza: regalarteli! Per prepararci all’incontro abbiamo studiato i pianeti. Io non ho comprato il libro, ma ti ho capito. Fabiana

Caro Ettore,
mi è piaciuto l’incontro di ieri perché sei divertente e riesci a spiegare qualcosa di complicato come lo spazio ai bambini.
Ho comprato il tuo libro perché volevo approfondire la mia conoscenza sullo spazio.
Ieri ti volevo fare delle domande che però non sono riuscito a proporti:
-         Come è nato il tuo amore per lo spazio?
-         Come hanno fatto a montare la I.S.S. nello spazio?
-         Secondo te chiunque può diventare astronauta?                                                                                                                
Ti ringrazio per le grandi emozioni di ieri.  Tiziano

Caro Ettore, ieri quando sono tornato a casa dall’ incontro, ho parlato con i miei genitori del cartone animato del   protagonista Yuri Gagarin (1961). Ieri mi sono divertito tanto e anche l’incontro è stato bello. Ettore ieri mi ha colpito il video dell’attracco dell’astronave alla stazione spaziale e anche quando il cane Laica è andato nello spazio.
Ettore io ti dico grazie che sei venuto a scuola.  A me è piaciuto tantissimo conoscerti e quando hai parlato di una Tesla che non inquina e possiede tanta tecnologia. Francesco

A me di questo incontro è piaciuto quando ci hai fatto vedere quei filmati veri, della terra che sorge vista dalla Luna e dell’attracco della navicella alla stazione spaziale.
Ieri sera ti volevo fare due domande: per quanti anni hai studiato per diventare astronauta? E’ stato difficile scrivere con Simonetta Di Pippo al telefono?
Io non sapevo che anche gli animali sono andati nello spazio e ho saputo che stanno provando a portarci anche delle piantine.
Infine, vorrei dire che proverò a prendere il tuo libro perché di tutto quello che hai detto mi sono interessata molto. Alice

Caro Ettore, sono contento che tu sia venuto a scuola perchè ci hai fatto capire veramente chi è un astronauta.
Mi dispiace che tu abbia le vertigini perché se no avremmo fatto notte per tutte le cose che ci avresti detto. Sono contento anche che tu abbia i nostri caviardage, forse il mio non si capirà niente, ma l’ho scritto con il cuore!!
Da te vorrei sapere: Qual è stato il compito più divertente nel garantire la sicurezza nello spazio?  Mattia
 
Caro Ettore Perozzi, io sono venuto al tuo incontro e mi sono anche divertito per il fatto che ci hai fatto vedere il cartone su un bambino che non faceva altro che scappare in un bosco e alla fine si è scoperto che quel bambino era Yuri Gagarin (il primo astronauta a fare l’orbita della terra nel 1961). Un’ altra cosa che mi ha colpito è stato la notizia che i primi esseri viventi ad andare nello spazio furono gli animali come: Lika che era un cane, una scimmia, una libellula, un topo e un pesce.
Questo incontro è stato molto corto ma, molto ricco d’ informazioni, più di quante me ne aspettassi.
Tra altri dieci o quindici anni spero che tu rifaccia un libro non sugli altri astronauti, non sugli studi, ma bensì su te stesso perché anche se non sei andato nello spazio sei comunque un astronauta con le qualità giuste e la grinta. Robert

Caro Ettore, ieri sera mi sono divertita molto. Sei divertente ed attivo quindi sei capace di dire cose significative. Ci hai mostrato diversi filmati, ma il mio preferito è quello della Terra che sorge pian piano, con i suoi riflessi e la sua bellezza! Ettore, noi bambini e tu astronauta non abbiamo detto niente di banale e abbiamo fatto un incontro con piacere e divertimento. Stamani la maestra ci ha portato dei libri e delle riviste con immagini e articoli sullo spazio. Io e il mio compagno abbiamo avuto un libro che parlava di Saturno, un pianeta che ha alcune caratteristiche simili alla Terra e abbiamo letto molte cose in proposito. Spero di incontrarti di nuovo! Grazie.  Asia

Caro Ettore Perozzi, io ieri ho comprato il tuo libro perché tutto quello che hai detto mi ha interessato e per questo lo voglio leggere. Sei contento di avere tutti i nostri caviardage? Vorrei chiederti: Perché hai voluto fare questo lavoro? Christian
 
Caro Ettore, grazie a te io ho imparato molte cose.
Anche se io ci sono stata per mezz’ora questo tempo mi è bastato a capire che tu sei un uomo che spiega bene e che ti piace fare il tuo lavoro. A me è piaciuto molto venire all’ incontro perché ho imparato molte cose; ho imparato che sono le donne fanno le tute spaziali; che gli animali sono stati i primi esseri viventi ad andare nello spazio .A me ha colpito il fatto che tutte le classi quarte, le terze e 2 quinte ti hanno presentato il lavoro che avevano fatto sul tuo libro.Si vedeva che eri molto contento e non vedevi l’ora di rispondere alle nostre domande. Spero che tu scriva un altro libro su come sei diventato astronauta! Grazie di essere venuto    Nicole

Caro Ettore, io ieri purtroppo non sono potuta venire, ma mi sarebbe piaciuto esserci. Dai racconti dei miei compagni ho scoperto una cosa che non mi sarei aspettata cioè: che gli animali sono andati nello spazio.
Ho anche capito un fatto che è successo a Luca Parmitano cioè, quando nel casco gli è entrata l’acqua e lui rischiava di morire, ma per fortuna un collega o una collega l’ha salvato.
Ho scoperto anche che su Yuri Gagarin hanno fatto un cartone e una canzone cantata da Baglioni. Dagli altri testi e dalle spiegazioni della maestra ho capito che sei una persona molto divertente, onesta e attenta.
Vorrei farti una domanda “ANCHE SE HAI LE VERTIGINI HAI MAI DESIDERATO DI ARRIVARE SULLA LUNA ?” Grazie per avermi ascoltato. Laura

Caro Ettore,
ieri mi è piaciuto molto l’ incontro insieme a te, ma non mi è piaciuto tutto; però quando alcune classi hanno letto dei testi , poesie che riguardano te oppure quello che sentivano leggere dal tuo libro.
Ho scoperto per chi ha le vertigini come te e vuole fare l’astronauta può semplicemente lavorare nell’ agenzia spaziale.
Io non ho comprato il libro o i libri perché per me è più importante sapere cosa fai tu dal vivo cioè me lo devi spiegare, invece di prendere libri che non spiegano bene la tua vita e il tuo lavoro.
Sono molto contenta di questo incontro perché non vedevo l’ora di sapere cosa ne pensi dei nostri lavori.
Però ti vorrei fare un’altra domanda: di solito quali sogni fai riguardo al tuo lavoro? Miriam
I miei compagni mi hanno detto che sei simpatico e hai raccontato tante cose sui viaggi spaziali. Beatrice
 
Caro Ettore, Ieri purtroppo non sono potuto venire al tuo incontro, ma dalle cose che hanno raccontato i miei compagni credo che sia stato un incontro non favoloso, di più. Le cose che hanno detto i miei compagni mi hanno stupito, ma in particolare la notizia di quando l’attore miliardario Iron Mask, per tutti i soldi che ha, mandò nello spazio una Tesla visto che era elettrica e non inquinava.
Oggi, giovedì 5 dicembre la maestra mi ha dato il tuo libro che hai scritto con SIMONETTA DI PIPPO cioè PAROLA D’ASTRONAUTA.
Io sono andato a leggere l’undicesimo capitolo: l’elon x.
Del resto spero che ti siano piaciuti i nostri caviardage perché li abbiamo fatti con impegno per te.
Vorrei farti una domanda, spero che la maestra te la faccia leggere:
-         Quando ti nominano la parola astronauta a cosa pensi? Grazie di tutto. Flavio
 
Caro Ettore, una cosa che ho imparato all’incontro è che l’attracco della navicella alla stazione spaziale avviene molto lentamente. Quando l’ho visto nel video mi sembrava fantascienza! Tu insegni molte cose e in modo divertente così che lo capiscono tutti. Il filmato che mi è piaciuto di più è stato l’esperimento sulla Luna con il martello e la piuma: sono caduti nello stesso tempo perché nello spazio non c’è peso. Un’altra cosa che mi è piaciuta è la foto ricordo che gli astronauti si fanno insieme prima della missione, con i vestiti dei film. A casa ho parlato con i miei genitori dell’incontro e loro non sapevano tutte queste cose. Spero che leggerai tutti i nostri caviardage perché ci abbiamo messo impegno e cuore. Una domanda che ti voglio fare è: Cosa significa per te essere astronauta? Rares
 
 
 
A CASA NELLO SPAZIO CON ETTORE PEROZZI
de Gli alunni della VB

Ieri, dopo scuola, abbiamo fatto
Un incontro che ci ha portato nello spazio.
C’era un uomo che ha spiegato
Un argomento che ci ha interessato.
Quest’uomo si chiama Ettore
E gli abbiamo dedicato tante lettere.
Ora vi spieghiamo cosa abbiamo capito
E questo raccontino sarà finito.

 
Ettore Perozzi  fin da piccolo era interessato alle stelle. Noi pensavamo che lui fosse un astronauta invece ha detto che fa codesto lavoro: sorvegliante spaziale. Si occupa di controllare che gli oggetti cosmici naturali o artificiali non ci caschino sulla testa. Ci ha fatto vedere anche alcuni video come per esempio BUZZ LIGHTYEAR. Lui però ha davvero viaggiato nello spazio: è partito il 31 maggio 2008 ed è rientrato sulla Terra l’11 Settembre 2008 ( un anno prima della nostra nascita).
  
AUTORI E SENTIMENTI:
Davide : emozionato e stùpito
Lorenzo: emozionato e vorrebbe ripetere questa esperienza
Flavio: felice per questo incontro
Claudio: emozionato, felice e vorrebbe ripetere questa esperienza
Emanuel:  emozionato; si è sentito in partenza per lo spazio
Sirya: ha collaborato all’articolo, ieri non c’era ma avrebbe voluto condividere la bellezza di questo incontro
Ludovica: non c’era ma ha apprezzato tantissimo l’esperienza dei compagni
Eleonora C.: non c’era però si sarebbe divertita
 
UNA GIORNATA SULLA LUNA CON ETTORE PEROZZI
di Sara  - Hayat – Federica – Alessandro – Alessio - Francesco della VB

Ieri pomeriggio , le terze, le quarte e le quinte hanno presentato i loro progetti in occasione dell’incontro con Ettore Perozzi. Le terze hanno presentato dei cartelloni che rappresentavano il sistema solare. Le quarte hanno mostrato i loro lavori a fumetto; noi della VB il  cartellone sulle fasi  lunari, elaborato da tutta la classe e spiegato ai presenti da Francesco. Vincent invece ha illustrato il suo modellino rappresentante il sistema solare. In questo incontro abbiamo scoperto cose nuove e grazie alle domande di un nostro  compagno che Ettore Perozzi non è un astronauta, come ci aspettavamo, ma un collaboratore dell’ Agenzia Spaziale Italiana. Sara, alla fine dell’ incontro era un po’ annoiata così come Hayat e Federica. Allo stesso tempo, l’incontro è stato molto interessante.
AGLI  ASTRONAUTI  DI IERI OGGI E DOMANI
Ludovica, Eleonoca C, Davide, Claudio, Emanuel, Lorenzo, Sirya, Flavio della VB


 
Non tutti potevano andare sulla  Luna
Se non portavano l’ armatura (tuta da astronauta)
E la loro vita era perduta.
Cose belle, cose brutte
Accadranno sulla Luna.
Un astronauta italiano ci andrà
E per anni resterà
e quando sbarcherà
lui felice sarà.
L’ emozione era  nell’ aria, non capita mai
Di vedere dal vivo un aiutante astronautico.
È stato come essere piccole lune e lui il cosmonauta.
LA FESTA DELLA LUCE
de I Piccolini della sez A scuola dell'infanzia di Via Siculiana
 
Festeggiamo il Natale illuminando i nostri cuori... condividendo i nostri intenti e i nostri auguri più profondi.

CRONACA
di Flavio Tassi V A

IERI E’ VENUTO ETTORE PEROZZI A SCUOLA CIOE’ UN ASTRONAUTA ITALIANO. LUI SI OCCUPA DELLE MISSIONI SPAZIALI, STUDIA I MOVIMENTI DEL SISTEMA SOLARE, I CORPI CELESTI.
QUANDO SIAMO ARRIVATI ALL’INCONTRO LE MAESTRE CI HANNO ACCOLTO FACENDOCI SEDERE IN PRIMA FILA, I GENITORI DIETRO.
ETTORE NON ERA DA SOLO, CON LUI C’ERA UN OPERATORE DELLA LAPIS. LUI HA AIUTATO ETTORE A SISTEMARSI E DOPO HA VENDUTO I LIBRI.
POI ABBIAMO INIZIATO A VEDERE E AD ASCOLTARE I LAVORI CHE HANNO FATTO I BAMBINI DI 3° ,4° E 5° LEGGENDO IL LIBRO “PAROLA DI ASTRONAUTA “. ETTORE CI HA FATTO VEDERE DELLE FOTO DEi SUOI AMICI ASTRONAUTI, HA RISPOSTO ALLE NOSTRE DOMANDE; POI CI HA FATTO VEDERE FILMATI E CARTONI, ANCHE UNA FOTO DEI SUOI AMICI ASTRONAUTI PERO’ IN MODALITA’ “STARS WARS “
A ME LA COSA CHE HA COLPITO DI ETTORE PEROZZI E’ IL SUO PIACERE E INTERESSE PER LO SPAZIO.
POI, MI HA INCURIOSITO DI QUESTO INCONTRO CON LUI QUANDO HA DETTO CHE NELLO SPAZIO CI SINO ANDATI GLI ANIMALI, COSA CHE IO NON SAPEVO
A ME UNA COSA CHE E’ DISPIACIUTA E’ CHE NON MI SONO POTUTO COMPRARE IL LIBRO ANCHE SE ERA INTERESSANTE. PERO’ ORA LA MAESTRA PROVEDERA’ A PRENDERLO SE C’E’ IN FIERA E SE PUO’.
Torna ai contenuti